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Educare alla riflessività : il contributo dell'arte e della filosofia

2023 - Franco Angeli

181-196 p.

  • Secondo Beck, Giddens e Lash, la società postmoderna, in quanto complessa e incerta, è caratterizzata dalla modernizzazione riflessiva. Tuttavia, il soggetto, a cui nell'epoca del postfordismo si richiede di sviluppare competenze e di apprendere ad apprendere, sembra abbandonarsi all'immediatezza edonistica, e dunque irriflessa, delle sensazioni, colmando la propria ricerca di senso nel valore simbolico della merce e nell'affermazione narcisistica di sé. Data la proliferazione di segni e immagini, la riflessività postmoderna può essere definita estetica, ma con una connotazione positiva, secondo Lash e Urry, in quanto sarebbe in grado di sviluppare capacità ermeneutiche ed empatiche, che stanno alla base di un'etica cosmopolita. Gli autori del presente articolo, pertanto, si interrogano sull'opportunità di educare alla riflessività attraverso strumenti per loro stessa natura riflessivi.
  • Da un lato la filosofia, specialmente quella riflessiva propugnata da Ricoeur, dimostra come l'introspezione riflessiva vada di pari passo con la relazionalità esistenziale. Dall'altro lato, l'esperienza estetica ridimensiona lo spazio e il tempo del fruitore, producendo nuovi modi di vedere. Il concetto di riconoscimento, sia nell'ottica di Ricoeur, che in quella psicoanalitica dell'Infant Research, si fonda proprio sul confronto con l'alterità. Gli autori del presente articolo, pertanto, si interrogano sull'opportunità di educare alla riflessività attraverso strumenti per loro stessa natura riflessivi. Da un lato la filosofia, specialmente quella riflessiva propugnata da Ricoeur, dimostra come l'introspezione riflessiva vada di pari passo con la relazionalità esistenziale. Dall'altro lato, l'esperienza estetica ridimensiona lo spazio e il tempo del fruitore, producendo nuovi modi di vedere.
  • Il concetto di riconoscimento, sia nell'ottica di Ricoeur, che in quella psicoanalitica dell'Infant Research, si fonda proprio sul confronto con l'alterità. L'arte e la filosofia, sin dalla più tenera età, come dimostrato dalla Philosophy for children, possono costituire due strumenti didattici che favoriscono un rispecchiamento non narcisistico, bensì fondato sul dialogo gadameriano, contribuendo a declinare la riflessività estetica del postmoderno nella dimensione etica. [Testo dell'editore].
  • According to Beck, Giddens e Lash, the complex and uncertain postmodern society is characterized by reflexive modernization. In the Post-Fordism age, to the subject is asked to develop competences and to learn to learn, but he seems to lose himself into the irreflexive pleasure of his sensations, filling his search of meaning in the symbolic value of the merchandise and in a narcissistic affirmation of the Self. Due to the proliferation of signs and images, the postmodern reflexivity is aesthetic, but in a positive perspective, according to Lash and Urry, because it can favor hermeneutics and empathetic abilities, which are necessary to a cosmopolitan ethics. Therefore, this paper's authors question themselves about the opportunity to educate to reflexivity through reflexive instruments as well, because they are fed by uncertainty, doubt and critical judgment.
  • At one side, philosophy, especially the reflexive one derived by Ricoeur, demonstrates that reflexive introspection comes together with existential relationality. To the other side, aesthetic experience, which comes from the work of art, as evocative object, change the observer's space and time, bringing new modalities of seeing and make recognition becoming possible. This last concept is based on the comparison with the other, according to Ricoeur, but also to the psychoanalytic Infant Research perspective. Art and philosophy, since earlier ages, as demonstrated by Philosophy for children, can be two didactic instruments which favor a not narcissistic mirroring, but nurtured by Gadamerian dialogue, allowing to declinate the aesthetic postmodern reflexivity into an ethic dimension. [Publisher's text].

Fait partie de

Educational reflective practices : 2, 2023