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Teen Dating Violence : lo psicologo scolastico alla frontiera tra prevenzione e interventi di presa in carico territorialeed interistituzionale

2025 - Franco Angeli

29-39 p.

L'Organizzazione mondiale di sanità (World Health Organization, 2016) ha definito la violenza nelle relazioni intime come un problema di salute pubblica, che diventa tanto più stringente, quanto più sono giovani i/le perpetratori/perpetratrici e le vittime, poiché l'età adolescenziale è un momento cruciale per la costruzione dell'identità personale (Lancini et al., 2020) e per l'organizzazione di pattern relazionali futuri. Come è noto, in adolescenza il processo di individuazione e di emancipazione rispetto alla famiglia di origine si consolida soprattutto all'interno del gruppo dei pari, luogo primario in cui l'adolescente sviluppa le proprie competenze relazionali e stabilisce le prime relazioni affettive. Ed è proprio all'interno di tali relazioni, di gruppo e di coppia, che può vivere, direttamente o indirettamente, episodi di violenza di genere (Beltramini, 2020). Secondo l'ultimo report di Save the Children, nel nostro Paese il 17% delle ragazze e dei ragazzi tra i 14 e i 18

anni pensa possa succedere che in una relazione intima scappi uno schiaffo ogni tanto. Quando si passa dalle opinioni alle esperienze, quasi un/a adolescente su cinque (19%), tra chi ha o ha avuto una relazione intima, dichiara di essere stato spaventato dal/lla partner con atteggiamenti violenti, quali schiaffi, pugni, spinte, lancio di oggetti. Uno dei contesti privilegiati per l'intercettazione del fenomeno della violenza di genere tra adolescenti è la scuola, dove la figura dello psicologo scolastico può rivestire un ruolo centrale, non solo come anello di raccordo tra la scuola e le altre agenzie territoriali che si occupano della presa in carico delle situazioni di violenza, ma anche come promotore di progetti di prevenzione della violenza e di promozione del benessere nelle relazioni tra pari, tanto più incisivi quanto più integrati ed adottati dalla Rete Interistituzionale Territoriale Antiviolenza. [Testo dell'editore]

The World Health Organization (2016) has defined intimate partner violence as a public health problem, that becomes more pressing as younger the perpetrators and victims are, since adolescence is a crucial time for building personal identity (Lancini et al., 2020) and for organizing future relational models. As is well known, during adolescence, the process of identification and emancipation from the family is consolidated primarily within the peer group, the primary place where adolescents develop their relational skills and establish their first emotional relationships. And it is precisely within these relationships, both within peer groups or couples, that they can experience, directly or through their own experiences, episodes of gender-based violence (Beltramini, 2020). According to the latest Save the Children report, 17% of girls and boys in Italy between the ages of 14 and 18 years believe that a slap is possible in an intimate relationship. Moving from opinions to experiences,

almost one in five adolescents (19%), who are or have been in an intimate relationship, report having been frightened by their partner with violent behavior, such as slapping, punching, pushing, or throwing objects. One of the privileged contexts for intercepting the phenomenon of gender-based violence among adolescents is school, where the school psychologist can play a central role, not only as a link between the school and other local agencies that address situations of violence, but also as a promoter of projects to prevent violence and promote well-being in peer relationships, more effective they are more integrated and adopted from the Inter-institutional Territorial Anti-Violence Network. [Publisher's text]

Fa parte di

Psicologia della salute : quadrimestrale di psicologia e scienze della salute : 3, 2025