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Fortezze in città, fortezze in pianura. La politica militare nelle Legazioni pontificie del primo Seicento

2024 - Franco Angeli

15-43 p.

L'articolo ricostruisce la politica difensiva nelle province settentrionali dello Stato pontificio (Ferrara, Bologna, Romagna) tra 1598 e 1640, esaminando il ruolo dei militari professionisti e delle milizie del contado. In questo quadro si inserisce la costruzione delle fortezze "alla moderna" di Ferrara (1598) e del Forte Urbano di Castelfranco Emilia (1628): nel primo caso, una fortificazione inserita nelle mura preesistenti di una città di nuovo acquisto, ma che viene staccata fisicamente dal tessuto urbanistico adiacente; nel secondo, una fortezza costruita ex novo in un momento di emergenza su un confine aperto di pianura, per controllare il passaggio su una strada di grande comunicazione. Il lavoro analizza tempi, obiettivi e realizzazioni concrete di questi due nuovi impianti, per capire come fosse immaginata la difesa di questi territori e con quale ruolo queste fortificazioni vi si dovessero integrare, passando in rassegna i problemi connessi alla loro costruzione

(progettazione, direzione del lavori, finanziamento, reperimento della manodopera, dei materiali, dei mezzi di trasporto) e i loro attori sociali: gruppi politici di corte e locali, architetti e ingegneri, militari, artigiani specializzati, contadini usati come manovali. Emerge una diversa destinazione tra la fortezza di città e quella di pianura e si riflette sulla politica militare complessiva dello Stato pontificio (e dei piccoli Stati europei) di età moderna. [Testo dell'editore]

The article provides a reconstruction of the defensive policy in the northern provinces of the Papal State (Ferrara, Bologna, Romagna) between 1598 and 1640, examining the role of professional soldiers and the militia of the countryside. The construction of the "alla moderna" fortresses of Ferrara (1598) and the Forte Urbano in Castelfranco Emilia (1628) can be considered within this framework. In the former, a fortress was constructed within the pre-existing walls of a newly acquired city, albeit physically detached from the adjacent urban fabric. In the latter, a fortress was built ex novo in a moment of emergency on an open plain boundary, with the purpose of controlling the passage on a major communication road. The work analyses the times, objectives and concrete realisations of these two new installations, in order to understand how the defence of these territories was imagined and with what role these fortifications were to be integrated. It also reviews the problems connected

with their construction (planning, work management, financing, procurement of labour, materials, means of transport) and their social actors: court and local political groups, architects and engineers, military personnel, specialised artisans, peasants used as labourers. A divergent purpose emerges between city and plain fortresses, and is reflected in the overall military policy of the pontifical state (and the small European states) in the early modern age. [Publisher's text]

Fa parte di

Storia urbana : rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna : 178, 2, 2024