«Le parole che hanno un contenuto e un senso non sono omicide» : Simone Weil e il tra (metaxy) della bellezza, oltre l'idolatria del moderno

P. 137-148

• Articoli dello stesso fascicolo (disponibili singolarmente)

  • Introduzione : Perché la guerra?
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  • La caresse et la guerre : notes sur la critique de la totalité chez Franz Rosenzweig et Emmanuel Levinas
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  • «Mourir avec toi» : hommage à René Major
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  • «Questi grandi mali alla fine spariranno» : la priorità del ragionevole tra la «pace perpetua» di Kant e la «riconciliazione» di Rawls
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  • La resistenza dell'infra : sulla nozione di in-between in The Life of the Mind di Hannah Arendt
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  • Hannah Arendt e la parabola del «guerriero» nel mondo
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  • Force et justice : quelques réflexions sur guerre et paix d'après Simone Weil
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  • Attachements (Le mort et le vivant)
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  • Vers la guerre perpétuelle? : enjeux et limites de la critique schmittienne du cosmopolitisme kantien
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  • «Le parole che hanno un contenuto e un senso non sono omicide» : Simone Weil e il tra (metaxy) della bellezza, oltre l'idolatria del moderno
  • La morte dell'eroe e il silenzio del nemico : alcune note sulla rappresentazione della guerra nella letteratura ebraica moderna
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  • Sul senso del narrare la violenza : tra arte come virtù quotidiana in Tzvetan Todorov e artivismo
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  • El Reconocimiento de lo religioso en la fotografía de guerra : el reconocimiento formal
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  • Abstracts
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  • Gli autori
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• Informazioni

  ISBN: 9788893873178

  ISSN: 2704-7091

  Permalink: http://digital.casalini.it/5967160