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Disturbi del neurosviluppo e autismo : possibile integrazione tra approccio dimensionale e categoriale

2022 - Franco Angeli

143-157 p.

  • Negli ultimi anni gli studi clinici e di neuroscienze hanno messo in luce alcuni punti di debolezza delle attuali categorie psicopatologiche incluse nei disturbi del neurosviluppo, sia dal punto di vista diagnostico che della presa in carico terapeutica. In tale contesto il presente lavoro analizza gli aspetti dimensionali e categoriali dei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) all'interno dell'ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM5). Se da un lato il DSM5 ha introdotto il concetto dimensionale di "spettro", dall'altro la presenza degli "specificatori" permette di categorizzare il variegato gruppo dei ASD in sottogruppi più omogenei.
  • Gli specificatori, infatti, oltre a descrivere l'espressione fenotipica del disturbo ed essere indici predittivi dell'evoluzione clinica della persona autistica in termini di autonomia e qualità di vita, potranno aiutare nell'identificazione di pazienti che condividono un substrato neurale comune, potenziale bersaglio di futuri interventi terapeutici. Si auspica quindi di potere ampliare il numero degli specificatori, al fine di caratterizzare ancora meglio i pazienti e ridurre l'eterogeneità che ha fino ad oggi impedito lo sviluppo di biomarcatori sia diagnostici che prognostici. [Testo dell'editore].
  • In recent years clinical and neuroscience studies have highlighted some weaknesses of the current psychopathological categories included in neurodevelopmental disorders, both from a diagnostic and therapeutic point of view. In this context, the present work analyzes the dimensional and categorical aspects of Autism Spectrum Disorders (ASD) within the latest edition of the Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM5). If on the one hand the DSM5 introduced the dimensional concept of "spectrum", on the other, the presence of "specifiers" makes it possible to categorize the variegated group of ASDs into more homogeneous subgroups.
  • In fact, the specifiers, in addition to describing the phenotypic expression of the disorder and being predictive indices of the clinical evolution of the autistic person in terms of autonomy and quality of life, will be able to help in the identification of patients who share a common neural substrate, potential target of future therapeutic interventions. It is therefore hoped to be able to expand the number of specifiers, in order to better characterize patients and reduce the heterogeneity that has so far prevented the development of both diagnostic and prognostic biomarkers. [Publisher's text].

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Ricerche di psicologia : 4, 2022