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Nera di Calabria : il fascismo mai raccontato

2018 - Luigi Pellegrini

206 p.

  • Non ho mai visto uomini che sappiano dormire come dorme il comandante Scorza. Io, e come me, credo, i due terzi dell'umanità, impiego un certo tempo a prender sonno, dieci, quindici minuti, a seconda, ma una volta addormentato filo via le mie otto ore di paradiso ininterrotte, qualora non intervenga a svegliarmi una forza estranea. Lui no. Posa la testa sull'orologiere, lì, sotto le stelle, un attimo, dorme. Dopo mezz'ora s'alza. Chi l'ha svegliato? Nessuno. Prende il telefonino da campo, chiama. Fortino Abruzzo, fortino Pasubio. Novità? Nessuna. Posa ancora la testa, un attimo, dorme. Questa faccenda si ripete, in una notte, tre, quattro volte. Quando non accada che prenda il suo lungo bastone abissino, si ficchi un testa la bustina, e vada solitario ad ispezionarsi tutta la linea come aperitivo per il prossimo sonno.
  • Le sentinelle lo vedono apparire come un fantasma nelle ore più impensate, persino nei posti davanti le linee: un fantasma buono che spesso inarca gli occhi imperiosi al sorriso. Tanto che tra i legionari corre la leggenda che il comandante non dorma mai. [Texto dell'editore]