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Messianism and the possibility of knowledge in Cohen and Benjamin

2017 - Franco Angeli

61-78 p.

  • Walter Benjamin reads Kant (and Cohen) under the assumption that a notion of mediation is essential for any philosophical theory of knowledge and experience. He thus strives to enable a ‟higher" concept of experience by substituting the Kantian formal intuition with symbolic language as a non-formal medium. Cohen, on the other hand, explores the possibility of a system which lacks any notion of mediation. In this the Author discusses these mutually excluding notions of knowledge and their consequences, ethical and theological. He concludes by claiming that an irreducible abyss separates Cohen's ethical notion of Messianism from Benjamin's political one, an abyss which makes it problematic to consider them under the common project of political-theology. [Publisher's Text].
  • Walter Benjamin legge Kant (e Cohen) presupponendo che per ogni teoria filosofica della conoscenza e dell'esperienza sia essenziale avere una nozione di mediazione. Egli quindi si sforza di creare un concetto "più alto" di esperienza sostituendo l'intuizione formale kantiana con il linguaggio simbolico, concepito come un medium non formale. Cohen, d'altra parte, esplora la possibilità di un sistema in cui non è presente alcuna nozione di mediazione. In questo saggio l'Autore discute queste due nozioni di conoscenza, che si escludono reciprocamente, e le loro conseguenze etiche e teologiche. Egli conclude sostenendo che un abisso irriducibile separa la nozione etica di messianismo di Cohen dalla nozione politica di messianismo di Benjamin, un abisso che rende problematico considerarli nell'ambito di un progetto comune di teologia politica. [Testo dell'editore].

Fa parte di

Paradigmi : rivista di critica filosofica : XXXV, 1, 2017