Articolo
Versione Digitale
Download | Copia/incolla | Stampa

Un laboratorio editoriale nella Milano del primo dopoguerra : l'esperienza della modernissima (1919-1932)

2015 - Franco Angeli

36-63 p.

  • Nonostante il breve periodo di attività e le precarie condizioni economiche che ne caratterizzarono l'esistenza, la casa editrice Modernissima occupa un posto di primo piano nel panorama editoriale italiano del primo Novecento. In anticipo sul "decennio delle traduzioni", che avrebbe visto diversi editori nazionali accogliere nel proprio catalogo scrittori stranieri, questa piccola casa editrice cominciò sin dagli anni Venti a specializzarsi nella divulgazione della letteratura tradotta. L'autore intende dimostrare come nella scelta di questo orientamento un ruolo chiave ebbe il vicentino Gian Dàuli, direttore della Modernissima dal 1924; fu lui a scoprire e presentare in Italia un autore del calibro di Jack London, sino ad allora sconosciuto; e fu sempre lui a concepire un progetto ambizioso come la "Scrittori di tutto il mondo", prima collana italiana interamente dedicata alla letteratura straniera contemporanea. La collezione, pubblicata da Modernissima fra 1929 e 1932, suscitò interesse e curiosità fra gl
  • i intellettuali dell'epoca (persino Pavese si offrì di collaborare) pubblicando fra l'altro le prime traduzioni di Döblin, Schnitzler, Mann nonché degli americani Sinclair Lewis, McKay. Punto di riferimento per altri editori, che negli anni trenta l'avrebbero presa come modello, la "Scrittori di tutto il mondo" rappresentò un coraggioso tentativo di sprovincializzare la cultura letteraria italiana negli anni del fascismo [Testo dell'editore].
  • Even if it only had a short period of activity and poor economic conditions during its entire existence, editorial house Modernissima is still regarded as a very important member of the Italian editorial landscape during the start of the 1900s. Anticipating the so-called "decade of translations", when various national editors started to include works from foreign writers to their catalogues, this small editorial house started to specialize in spreading translated literature early in the 1920s. The author wants to prove that Gian Dàuli, who was born in Vicenza and serving as director of Modernissima since 1924, played a key role in choosing this futurethinking approach: it was him who discovered authors such as Jack London (hitherto unknown in Italy at that time) and made him renown in the country, and he also devised the ambitious project called "Scrittori di tutto il mondo" (Writers from all over the world), the first Italian series completely devoted to contemporary foreign literature. This collection, publ
  • ished by Modernissima between 1929 and 1932, summoned the interest and curiosity of several intellectual figures of the time (Cesare Pavese even offered to collaborate to the project) and published among others the first Italian translation of Doblin, Schnitzler and Mann as well American authors Sinclair Lewis and McKay. "Scrittori di tutto il mondo" became a reference point for other editors during the Thirties and represented the first attempt of de-provincializing Italian culture during the years of the Fascist regime. [Publisher's Text].

Fa parte di

Storia in Lombardia : XXXV, 2, 2015