2003 - Morlacchi Editore
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Il carattere matematico-fisico di due opere di prospettiva : il De visione stellarum e le Quaestiones perspectivae di Domenica da Chivasso
P. [1-23] [23]
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Informazioni
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Nello stesso volume
- [Ringraziamenti]
- Avvertenza alla seconda edizione
- Prefazione alla terza edizione
- Introduzione
- Roberto Grossatesta e la Perspectiva
- L'influenza neoplatonica
- La tradizione stoica e il pensiero di Alkindi
- Ruggero Bacone e la Perspectiva come scienza sperimentale
- Avicenna e la teoria della sensazione visiva
- Le principali fonti mediche arabo-latine sull'occhio dal IX all'XI secolo
- La dottrina ottico-gnoseologica del De aspectibus di Alhazen
- L'importanza dell'esperienza visiva nella filosofia della prima metà del XIV secolo
- La Quaestiones perspectivae di Enrico di Langenstein e il loro inserimento in una particolare concezione della natura
- Il carattere matematico-fisico di due opere di prospettiva
- La problematica relativa ai concetti scientifici di punto, linea, angolo
- Biagio Pelacani da Parma e l'impostazione gnoseologica delle sue questioni di prospettiva
- Conclusione
- Il problema delle fonti ottiche medievali del Commentario III di Lorenzo Ghiberti e il volgarizzamento del De Aspectibus di Alhazen
- Luce e influenza celeste nel Medioevo
- L'influenza dell'astronomia araba per lo sviluppo della cosmologia antica in quella medievale e moderna
- La percezione della figura e il colore secondo la prospettiva di Biagio Pelacani da Parma e Leon Battista Alberti
- Nota bibliografica
- Bibliografia generale recente
- Indice analitico
