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Bias attentivo verso gli stimoli inerenti la colpa nel disturbo ossessivo-compulsivo : un'indagine preliminare

2017 - Franco Angeli

5-17 p.

  • Numerosi studi ed osservazioni cliniche sostengono l'ipotesi che l'attività ossessiva sia finalizzata all'evitamento della possibilità di esser colpevole, esperienza giudicata inaccettabile e intollerabile da tali pazienti. Lo studio qui riportato si colloca in questo filone di ricerca. Partendo dall'evidenza che nella gran parte dei disturbi d'ansia si riscontra un orientamento selettivo dell'attenzione verso gli stimoli inerenti la minaccia temuta, ci si aspettava di trovare nei nostri pazienti ossessivi la presenza di un bias attentivo verso gli stimoli inerenti la colpa. Per averne conferma, 16 pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo e 16 soggetti non clinici di controllo sono stati sottoposti ad una versione dello Stroop Test emozionale basato su parole emozionalmente neutre e parole inerenti la colpa. I risultati, seppure preliminari dato l'esiguo numero di soggetti coinvolti nello studio, sembrano indicare che l'attenzione dei pazienti ossessivi è selettivamente orientata verso gli stimoli inerenti.
  • la colpa, confermando la sensibilità dei pazienti ossessivi verso tale esperienza. Sono discusse le implicazioni cliniche di tale fenomeno e gli auspicabili sviluppi futuri di tale ricerca. [Testo dell'editore].
  • Several studies and clinical observations support the hypothesis that the obsessive activity is intended to prevent the possibility of being guilty, experience judged intolerable and unacceptable from such patients. This study fits into this line of research. Starting from the evidence that in most anxiety disorders there was a selective attention directed towards the stimuli inherent threat feared, we expected to find in obsessive patients the presence of an attentional bias towards stimuli inherent to guilt. To assess the presence of attentional bias, sixteen subjects with obsessive-compulsive disorder and sixteen non-clinical control subjects underwent a Stroop Emotional Test based on stimulus words concerning guilt and neutral stimulus words. The results show that only the obsessive-compulsive subjects had greater slowness in naming the color of the words concerning guilt compared to the neutral ones. These results, although preliminary as derived from a small sample of subjects, seem to indicate that the
  • patient's obsessive attention is selectively directed towards the stimuli inherent guilt, confirming the patient's sensitivity to this experience. The clinical implications of this phenomenon and the desirable future developments of this study are discussed. [Publishers' text].

Fait partie de

Quaderni di Psicoterapia Cognitiva : 41, 2, 2017