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Parolin, Maria Antonietta

Come vetro

2016 - Franco Angeli

153-157 p.

  • Quando sono stata invitata a scrivere "qualcosa" sul tema della fragilità per questa rivista, sulle prime mi sono sentita vagamente imbarazzata: non sono una psicologa, mi occupo di tutt'altro, e non ho mai scritto un articolo per un giornale, tantomeno per una rivista specializzata in argomenti riguardo ai quali io non ho alcuna conoscenza. Il vago imbarazzo è sparito quando mi è stato proposto di poter scrivere, in alternativa, una storia e di questo ringrazio perché, più a mio agio, ho cominciato a pensarci e a lavorarci su. Il risultato è questo racconto, in cui si tratta il tema della fragilità partendo da un bicchiere per arrivare ad un cuore, entrambi, come sappiamo, materie molto fragili che se sottoposte a sollecitazioni interne o esterne, possono modificare il loro stato fino ad arrivare anche a rompersi. È quello che succede ai protagonisti di questa storia, in maniera diversa. L'uno, affermato architetto milanese, è un uomo molto attivo. Continuamente impegnato nel suo lavoro non si ferma mai, nea
  • nche quando, raramente, si concede una breve vacanza in montagna, dove scia tutto il giorno. L'altro, un elegante signore pacato ed assorto, che sembra avere l'aria di chi si sente vagamente a disagio nel mondo, vive a Venezia, città dai ritmi rallentati e dalle tante malinconie, dove a Murano dirige una vetreria. I loro incontri sono pochi e sempre casuali, ma qualcosa, fin dal primo sguardo che si sono scambiati, in qualche modo, li lega. L'architetto non lo scoprirà che alla fine, quando leggerà in un articolo di giornale della scomparsa del suo insolito amico, che forse non è stata accidentale. [Testo dell'editore].
  • Like glass. When I was invited to write "something" for this magazine on the subject of fragility at first I felt embarrassed being not a psychologist: I am engaged in a different activity and have never written an article neither for a newspaper nor for a magazine specialized in a matter that I am not familiar with. The embarrassment disappeared when I was proposed to write a story. I was grateful for this and, feeling at ease, I began to think and work at it. The result is this story where the subject of the fragility is treated starting from a glass and arriving to the heart. We know that both are made in fragile materials and, if stressed by internal or external solicitations, they can modify their own status till the point of break. This is what happens, in a different way, to the two protagonists of this story. One of them, an architect from Milan, is a very active man. He is continuously engaged in his job and can't stop even when, on a short holiday on the mountain , he is able to ski all the day. The
  • other one is an elegant, absorbed and calm gentleman who seems to feel vaguely uncomfortable in the world. He lives in Venice, the town of the slow rhythms and of the many melancholies. He directs a glass factory in Murano. Their encounters are few and fortuitous but something in somehow ties them, just at first exchanged glance. The architect will discover this only reading on the newspaper that is friend dead and probably not in an accidental way. [Publisher's Text].

Forma parte de

Educazione sentimentale : 26, 2, 2016