Continuità affettiva. Cosa rimane della legge n. 173/2015?
63-68 p.
Il contributo, scritto da un pubblico ministero minorile, propone una riflessione critica sulla concreta applicazione della legge n. 173/2015, centrata sulla valorizzazione del diritto alla continuità affettiva del minore in affido. L'autrice esamina due nuclei tematici principali: la necessaria convocazione degli affidatari nei procedimenti che incidono sullo stato giuridico del minore, e la valutazione della famiglia affidataria come risorsa adottiva nei casi di consolidati legami affettivi. Viene sottolineata la rilevanza dell'ascolto diretto degli affidatari, anche nei giudizi d'appello, e il ruolo del pubblico ministero nel vigilare sulle fasi di transizione del minore, specialmente in caso di rientro in famiglia o trasferimento. Il testo denuncia i rischi connessi a pratiche che, pur formalmente legittime, possono configurare "scorciatoie" verso l'adozione, e invita a rafforzare la progettualità e il monitoraggio nei percorsi di affido e post-affido, affinché la continuità
affettiva diventi criterio effettivo e operativo nella tutela del superiore interesse del minore. [Testo dell'editore]
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Information
ISSN: 1972-5221
KEYWORDS
- continuità affettiva, pubblico ministero, affidamento familiare, adozione
