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Le sensazioni dei moribondi secondo Domenico Cirillo

2013 - Le Lettere

650-666 p.

  • Il saggio affronta lo scritto di Domenico Cirillo sulle sensazioni dei moribondi, presente nei Discorsi accademici, che per l'originalità del tema affrontato (il fine vita) segna un punto di svolta nella rappresentazione della morte a Napoli. Cirillo utilizza le riflessioni di Buffon e degli enciclopedisti francesi sulla morte naturale, processo graduale e indolore, per delineare una rassicurante immagine del momento del trapasso libera da pregiudizi religiosi. Cirillo, però, non si limita a privare l'agonia della tradizionale valenza etica di momento decisivo per la salvezza o dannazione dell'anima. Infatti, un nuovo senso laico della morte traspare dall'elogio funebre di Gaetano Filangieri dove l'unico aldilà possibile per il filosofo è il ricordo della posterità che resiste all'oblio del tempo. [Testo dell'editore].
  • Domenico Cirillo's paper on the feelings in dying people, included in the Discorsi Accademici, determines a major change in the way death is represented within the Neapolitan culture. Cirillo moves from the ideas of death as a natural, gradual and painless process, shared by Buffon's and French encyclopedists, to develop a reassuring representation of the passing away free of religious prejudices. However, Cirillo's efforts are not limited at challenging the traditional ethical valence of agony in the choice between salvation ad damnation. His view is by fare more radical and we can appreciate it in the eulogy written for the death of Gaetano Filanergeri, where Cirillo proposes the lasting memory in the posterity as the only afterworld to be wished for by a philosopher. [Publisher's text].

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Giornale critico della filosofia italiana : XCII, 3, 2013