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Disuguaglianza economica, immobilità sociale e crescita stagnante : possibili legami tra i malesseri italiani

2018 - Franco Angeli

115-131 p.

  • Consideriamo tre "fatti". Il primo: sono trascorsi quasi trent'anni da quando, all'inizio degli anni Novanta, la disuguaglianza nei redditi ha conosciuto, nel nostro paese, un improvviso peggioramento. Da allora siamo uno dei paesi avanzati con la disuguaglianza più elevata. Il secondo: studi recenti sulla correlazione tra redditi dei genitori e redditi dei figli provano che siamo un paese ove la mobilità sociale intergenerazionale è molto limitata e, quindi, la disuguaglianza economica tende a trasferirsi in modo consistente da una generazione all'altra. E probabilmente lo siamo da non poco tempo.
  • Il terzo: dalla metà degli anni Novanta, cioè pochissimi anni dopo il peggioramento della disuguaglianza, la produttività dei fattori (in particolare del lavoro) ha iniziato a rallentare la propria dinamica e ha trascinato con sé la crescita economica che si è sensibilmente ridotta al punto che si è potuto parlare di declino economico dell'Italia. Queste note si propongono come primo obiettivo di documentare queste affermazioni e di farlo in modo più dettagliato per la disuguaglianza che costituisce, sotto mol to aspetti, un fenomeno più complesso degli altri due. Il secondo obiettivo è illustrare alcune possibili connessioni tra questi tre "fatti" che di norma non sono adeguatamente considerate e che, invece, possono aiutare a comprendere meglio le radici dei problemi in cui ci imbattiamo da anni e a individuare alcuni possibili rimedi. [Testo dell'editore]
  • Let us consider three "facts". First: almost thirty years have passed since, in the early 1990s, income inequality in Italy experienced a sudden worsening. Since then, Italy is one of the advanced countries with the highest inequality. Second: recent studies about the correlation between parents' incomes and children's income show that Italy is a country in which intergenerational social mobility is very limited and, therefore, economic inequality tends to move consistently from one generation to the next. And this has taken place for a long time. Third: since the mid-1990s, i.e. a few years after the worsening of inequality, industrial productivity (in particular of labor) has started slowing down and has led to a reduction of economic growth, to a point that we could talk about an economic decline.
  • The first goal of this article is to unpack these statements, by paying particular attention to inequality which, in many respects, constitutes a more complex phenomenon than the other two. The second goal is to illustrate some possible connections between these three "facts", which are normally not adequately considered but can help us understand the roots of the problems in which Italy has experienced for years and identify some possible solutions. [Publisher's text]

Is part of

Italia contemporanea : 288, 3, 2018