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Transizione tra catastrofe e rinascita : la ricostruzione urbana dopo il terremoto ligure del 1887

2024 - Franco Angeli

112-135 p.

Il 23 febbraio 1887 un sisma di notevole intensità colpì la Liguria occidentale provocando ingenti danni a numerosi centri abitati della regione e causando ulteriori danni in provincia di Cuneo. Subito la popolazione iniziò a confrontarsi a confrontarsi con l'impatto distruttivo del terremoto; non solo in termini di danni materiali, ma anche rispetto alla mutata percezione comunitaria relativa alla dimensione urbana, ormai compromessa. Per la ricostruzione dei centri, occorreva che la comunità fosse disposta a ricostruire i propri paesi e la propria dimensione abitativa. Nel caso del terremoto del 1887 tale processo fu travagliato, in quanto l'impatto distruttivo costrinse le comunità a confrontarsi con una realtà trasformata, richiedendo nuove interpretazioni e significati della catastrofe attraverso un processo culturale di elaborazione. Gli attori coinvolti nella ricostruzione del Ponente Ligure furono molteplici, ognuno dei quali operò su diversi livelli. A livello statale, si rileva una struttura

politica giovane con una scarsa esperienza legislativa nel campo della gestione dei disastri naturali. A livello locale, invece, i cittadini e le amministrazioni consideravano i propri bisogni ed esigenze, confrontandosi con le possibilità concesse dai testi di legge emanati appositamente. In- fine, il contributo si sofferma sulla ricostruzione di Diano Marina, una delle città più colpite. In questo caso studio, si possono distinguere i diversi ruoli degli attori sociali, la cui interazione ha condotto a una ricostruzione celere, sebbene non priva di tensioni e negoziazioni tra immaginari comunitari e precetti normativi. [Testo dell'editore]

On 23 February 1887, a violent earthquake destroyed many villages in western Liguria and damaged many others in the Cuneo area. In the immediate aftermath, the population became conscious of the earthquake's true impact: not only did it leave tangible traces, but it also profoundly affected the perception of and attachment to the city. In order to rebuild the city, not only was an effective policy of intervention needed. It was also necessary for the citizens to be oriented and willing to organise the reconstruction of their urban space. This was not easy because the earthquake of 1887, having destroyed the cities, forced the communities to confront the deformed scenario, interpreting and giving meaning to the catastrophe through a laborious individual and collective elaboration. The study therefore proposes to examine the local context in which cultural resources formulate the capacity for response. The research highlights the interactions between the actors involved, who operate at different levels. At the

State level, we find a young political structure with insufficient legislative experience in the field of disaster management, while at the local level, we observe citizens and administrations trying to adapt their actions to the legal provisions in accordance with their desires and aspirations. Finally, the contribution analyses the reconstruction of Diano Marina, a "testing ground" in which these actors interact and produce a successful outcome in which regulations and social agency allow citizens to reoccupy the urban space.[Publisher's text]

Fa parte di

Storia urbana : rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna : 177 Supplemento, 1, 2024