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Italo Calvino, una lezione di rigore più essenziale e severa

2023 - Leo S. Olschki

P. 241-254

  • Impiegare un'immaginazione e un linguaggio siderali, col distacco dell'astronomia, per raccontare situazioni tipicamente umane, situazioni drammatiche o angosciose, e risolverle con procedimenti di astrazione come se si trattasse di problemi matematici: ecco cosa dovevo fare (I. Calvino, Un'immaginazione e un linguaggio siderali, 1967). L'articolo percorre e suggerisce, nel configurarsi dell'opera di Calvino, la continua tensione tra l'esigenza di cercare gli universali che dettano visioni cosmiche e la coscienza della responsabilita che ancora al qui e ora della condizione umana:
  • credi sempre che la guarigione sia nel ragionamento, nell'aver chiarito teoricamente il problema, mentre invece la coscienza della via di soluzione d'un problema morale non si puo avere che contemporaneamente alla sua soluzione pratica effettiva (lettera a Valentino Gerratana, del 15 ottobre 1950). La sua cosmogonia porta la memoria leopardiana della finitudine umana e, non meno, il bisogno costante di ricomporre - come in Queneau - l' armonia dei mondi: anche Calvino ha anelato, nella sua creazione, a sviluppare una struttura che trasmetta alle opere gli ultimi riflessi della luce universale o gli ultimi echi dell'Armonia dei Mondi (La filosofia di Raymond Queneau, 1981). [Testo dell'editore]
  • Employing a sidereal imagination and language, with the detachment and the aloofness of astronomy, to describe typically human situations, dramatic or anguished situations, and solving them with abstraction procedures as if they were mathematical problems: this is what I had to do (I. Calvino, Un'immaginazione e un linguaggio siderali, 1967). This article explores and suggests, in the configuration of Calvino's work, the continuous tension between the search of the universals that dictate cosmic visions and the awareness of responsibility that anchors the here and now of the human condition:
  • You always believe that healing lies in reasoning, in having theoretically clarified the problem, while instead the awareness of the way to solve a moral problem can only be had at the same time as its effective practical solution (letter to Valentino Gerratana, of 15 October 1950). His cosmogony brings Leopardi's memory of human finitude and, no less, the constant need to recompose - as in Queneau - the harmony of the worlds: Calvino also yearned, in his creation, to develop a structure that transmits to works the last reflections of universal light or the last echoes of the Harmony of the Worlds. [Publisher's text]

Fa parte di

Lettere italiane : LXXV, 2, 2023