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Linee di cura : la mobilità biografica nello spazio del Terzo Settore

2022 - Franco Angeli

43-58 p.

  • Nel paper si analizzerà il professionista della cura come un attore sociale che agisce all'interno del Terzo settore. L'attore occupa uno spazio di riproduzione sociale storicizzato da rapporti di forza, alleanze di status, conflitti di ruolo ed economie di scala, in un campo di trasformazioni sociali. In tale spazio, pratiche e retoriche sono da mettere in relazione alla più complessa questione antropologica del dono. Nel testo si proverà a definire qualitativamente il grado di irriflessività/riflessività nella professione di cura (di per sé soggetto relazionale) come dialettica della vulnerabilità tra il richiedente cura e l'operatore sociale. Come già scritto da Pierre Bourdieu rispetto alla formazione dell'habitus, l'agente sociale risulta essere l'effetto di una complessa combinazione di capitali (economici, culturali e relazionali) in un campo economico.
  • Nel nostro caso, egli è oggetto di habitus ma anche di un apriori giuridico definito come Politique de la Ville. La sintetica espressione indica, anche nel caso italiano, una forma di sovranità statuale, geograficamente localizzata, generata della riscrittura del Titolo V nella Costituzione italiana (2001) e dell'elaborazione della Legge 328/2000. Nel testo si proverà a spiegare che entrambi i dispositivi, oltre a contribuire alla fine dei Trente Glorieuses, partecipano al diverso funzionamento dello Stato sociale, ma anche alla diversa definizione professionale dell'operatore. Il soggetto/oggetto di tale traiettoria professionale agisce ed è agito dalla norma, all'interno di un processo non lineare e asimmetrico. Un processo che non gli assicura un posizionamento sociale solido. Metodologicamente, la figura dell'operatore sarà indagata come esito di una traiettoria biografica ordinata da uno status vulnerabile correlato a polisemici ruoli di dipendenza e creatività. [Testo dell'editore].
  • The career professional is here analyzed as a social actor in the context of the Third Sector. This professional lives in a conformal space characterized by changing power dynamics, status alliances, role conflicts and economies of scale in a context of social transformations where practices and concepts are to be viewed through the anthropological lens of the gift. The paper will attempt a qualitative definition of the reflexiveness grade in professions of care (themselves relational subjects) as a dualisation of vulnerability between the seeker and the social workers.
  • In accordance with Pierre Bourdieu's works about habit formation and its correlation to the professional mosaic of the sector, the paper hypothesises that the economic actor can be the result of a capital combination (economic, cultural and relational) and the legal a priori called Politique de la Ville: this refers, also in the Italian case, to a form of geographically localised sovereignty generated by the rewriting of the Constitution's Title V (2001) and the wider ramifications of Act n.328 of Italian law (2000). This text will try to explain that both are required for the functioning of the social work system, aside from contributing to the end of the Trente Glorieuses, but also plays a role in redefining social agents. The subject/object duality of this professional trajectory interplays with the norm within a nonlinear and asymmetric process without guaranteeing a solid social positioning.
  • The operator will be methodologically investigated as the outcome of a biographic trajectory underpinned by a vulnerable state correlated to polysemous roles of dependency and creativity. [Publisher's text].

Fa parte di

Welfare e ergonomia : VIII, 2, 2022