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Esordi psicotici in adolescenza e giovane età adulta : prospettive teoriche e di trattamento

2022 - Franco Angeli

P. 31-60

  • La letteratura scientifica, negli ultimi anni, è sempre più costellata di articoli che trattano il tema del riconoscimento e dell'intervento precoce evidenziandone l'importanza al fine di intercettare il malessere dei giovani e ridurre la loro sofferenza soggettiva, il rischio di transizione alla psicosi e ridurne la successiva disabilità. Da una meta-analisi su larga scala è stato rilevato che il 12,3% dei disturbi psicotici si verifica prima dei 18 anni e il 47,8% prima dei 25, con un picco di insorgenza a 20,5 anni. Una parte di questi disturbi ha il suo esordio anche prima dei 18 anni. È ormai noto che il periodo prodromico in cui emergono sintomi sottosoglia e aspecifici può essere anche di oltre 10 anni.
  • A fronte di ciò è utile valutare il rischio di esordio psicotico nella fase adolescenziale. I servizi che si occupano di minori dovrebbero, sempre più, avere uno sguardo rivolto anche a ciò che emerge prima del disturbo psicotico, a quei fenotipi a rischio di transizione. Obiettivo di questo lavoro è analizzare, senza la presunzione di esser esaustivo, quali modelli di valutazione precoce sono utilizzabili per l'adolescenza e la giovane età al fine di riconoscere, valutare e aiutare giovani help seeker a rischio di sviluppare psicosi e conoscere quali sono, ad oggi, i possibili trattamenti psicosociali attivabili nei servizi al fine di prendersi cura di questa fascia di popolazione che sperimenta angoscia e stigmatizzazione causate dalla loro condizione già al momento in cui si rivolgono ai servizi.
  • Non verrà trattato l'aspetto psicofarmacologico di pertinenza dei colleghi psichiatri e neuropsichiatri. La ricerca deve continuare per poter fornire più risposte ai clinici che quotidianamente incontrano la sofferenza di ragazzi e famiglie e avere ulteriori risposte alle domande relative alla miglior identificazione e ai più efficaci trattamenti psicosociali. [Testo dell'editore]
  • The scientific literature, in recent years, is increasingly studded with articles that deal with the theme of early recognition and intervention, highlighting its importance in order to intercept the distress of young people and reduce their subjective suffering, the risk of transition to psychosis and reduce the subsequent disability. A large-scale meta-analysis found that 12.3% of psychotic disorders occur before the age of 18 and 47.8% before the age of 25, with a peak of onset at 20.5 years. Some of these disorders have their onset before the age of 18. It is now known that the prodromal period in which nuanced, subthreshold and non-specific symptoms emerge can be over 10 years. In view of this, it is useful to evaluate the risk of psychotic onset in the adolescent phase.
  • Services that deal with minors should increasingly have a look also at what emerges before the psychotic disorder, at those phenotypes at risk of transition.The aim of this work is to analyze, without presuming to be exhaustive, which early assessment models can be used for adolescence and young age in order to recognize, evaluate and help young help seekers at risk of developing psychosis and to know which are, to date, the possible psychosocial treatments that can be activated in the services in order to take care of this segment of the population that experiences anguish and stigmatization caused by their psychological condition when they access mental health services.
  • The psychopharmacological aspect pertaining to psychiatric and neuropsychiatric colleagues will not be treated. Research should provide answers to clinicians who daily encounter the suffering of children and families and focus on the best identification and the most effective psychosocial treatments. [Publisher's text]

Fa parte di

Rivista sperimentale di freniatria : la rivista dei servizi di salute mentale : CXLVI, 3, 2022