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L'inconscio digitale : la sfida di una clinica senza soggetti

2021 - Franco Angeli

205-226 p.

  • Appena ci siamo abituati a pensare la nostra epoca in termini di "modernità liquida" con Bauman (2000) e di "ipermodernità" con Lipovetsky (2004), la nascita di Internet 2.0, sempre nel 2004, ci proietta già in una nuova era, resettando radicalmente i parametri biopsicosociali. Le nuove tecnologie privano il reale della sua consistenza, sostituendolo con la realtà virtuale dei social media. Nel mondo di Facebook, di Instagram e di WhatsApp, la dimensione del nonconscio si sta spostando sempre più su una polarità lontana da coordinate simboliche, verso la deriva di un corpo disabitato dalla soggettività e posseduto dai meccanismi occulti di rewardaddiction del web. Come questa alba del posthuman (Braidotti, 2013) sta cambiando la clinica? Gli adolescenti (e non) "digitalmente modificati" rappresentano la sfida a ripensare le categorie cliniche e le logiche della cura? [Testo dell'editore].
  • We had just got used to thinking about our time in terms of "liquid modernity"(Bauman, 2000) and of "hypermodernity" (Lipovetsky, 2004), when the birth of the Internet 2.0 in 2004 as well projected us to a whole new era, radically resetting biopsychosocial patterns. New technologies deprive reality of its consistency, replacing it with social media's virtual reality. In the world of Facebook, Instagram, and WhatsApp, the dimension of the unconscious is drifting more and more to a polarity far removed from symbolic coordinates, towards a body uninhabited by subjectivity and possessed by the occult mechanisms of the Web's reward addiction. How is this dawn of the "posthuman" (Braidotti, 2013) changing clinical psychology? Do digitally modified adolescents (and not only adolescents) challenge us to rethink clinical categories and treatment rationales? [Publisher's text].

Fa parte di

Psicoterapia e scienze umane : LV, 2, 2021