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Civic integration Italian style : worthy learning

2018 - Franco Angeli

79-93 p.

  • This article focuses on the link between admission policies for non-EU citizens in Italy and models of integration, and explores, in particular, the distinctive characteristics of the Italian civic integration experience and the Integration Agreement, that was introduced to the country's legal system with the "security package" in 2009 and implemented by presidential decree 179/2011. In particular, the article looks at the legislative and procedural developments of the Integration Agreement, highlighting the stratification over time of the legislative output and the changing political and communication environments. Starting from the Plan for safe integration in 2010, a policy paper that defined the Italian integration model, we shall focus on three issues: the governing of human mobility and the establishment of the model of civic integration; the multilevel governance of integration processes, with the allocation of territorial resources; the involvement of migrants in production that is "active" and
  • "worthy" of social citizenship. The integration of non-EU foreign citizens, which is promoted and implemented by the Plan and by the Integration Agreement, alludes to a process of adaptive and compulsory learning, for the purpose of the subjugation of foreign citizens without any active participation on their part. A complex computational system (Register of adherents) measures credits and debits ("points-based residence permit"), thus evaluating foreign citizens' adherence to the Italian ethical, civic and linguistic heritage and the conformity of their social conduct. In this way, the stay in Italy and social inclusion of foreign citizens is governed and achieved through the oxymoron of a "unilateral contract" and as a "rewarding" device of social governance. [Publisher's text].
  • L'articolo tematizza il nesso tra politiche di ammissione dei cittadini extra-Ue in Italia ed i modelli di integrazione, esplorando, in particolare, la peculiarità dell'esperienza italiana di civic integration e lo strumento dell'Accordo di integrazione, introdotto nell'ordinamento giuridico a partire dal "pacchetto sicu-rezza" del 2009 e reso attuativo dal Dpr 179/2011.articolare, sono ricostruiti gli sviluppi legislativi e procedurali dell'Accordo di integrazione, evidenziando la stratificazione nel tempo dell'elaborazione normativa e la mutazione dei contesti politici e comunicativi. Partendo dal Piano per l'integrazione nella sicurezza del 2010, documento programmatico di definizione del modello di integrazione italiano, ci si concentra su tre dimensioni problematiche: il governo della mobilità umana e l'affermarsi del modello di civic integration; la multilevel governance dei processi integrativi, con la convocazione delle risorse territoriali; il coinvolgimento dei migranti nella produzione "attiva"
  • e "meritevole" di cittadinanza sociale. L'integrazione dei cittadini stranieri extra-EU, promossa ed implementata dal Piano e dall'Accordo di Integrazione, allude ad un processo di apprendimento adattivo e coatto, finalizzato all'assoggettamento senza partecipazione degli integrandi. Un complesso sistema computazionale (Anagrafe dei sottoscrittori) misura crediti e debiti ("permesso a punti"), valutando l'adesione al patrimonio valoriale, civico e linguistico italico e la conformità delle condotte sociali. In tal modo, la permanenza in Italia e l'inclusione sociale dei cittadini stranieri si configura nell'ossimoro di un "contratto unilaterale" e come dispositivo "premiale" di regolazione sociale. [Testo dell'editore].

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Mondi migranti : 3, 2018