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Archivio Storico per la Sicilia orientale

Franco Angeli
  • Archivio Storico per la Sicilia Orientale nato nel 1904 come organo di stampa della Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale (Catania), Archivio storico per la Sicilia Orientale raccoglie saggi, note, documenti e rassegne bibliografiche. Ha ospitato atti di convegni e dibattiti sulla storia politica, economica, culturale della Sicilia e del Mediterraneo e rappresenta un prestigioso laboratorio scientifico di confronto tra ricerca storica e territorio, tra storia generale e storia locale, tra Scuola e Università. Sin dall'Unità le Società di Storia Patria, con i rispettivi periodici, hanno svolto un ruolo essenziale nel lungo processo di nazionalizzazione delle «cento Italie» delle città e delle regioni, contribuendo alla costruzione del tessuto culturale del Paese.
  • Dal 1903 il sodalizio catanese ha rappresentato un punto di riferimento per le scienze umanistiche, così come l'Archivio storico – che dal 1936 al 1946 ha mutato il suo nome in “Bollettino Storico Catanese”, per tornare alla precedente denominazione l'anno successivo – è diventato un luogo privilegiato di dibattito scientifico su scala regionale. Accanto alla ricerca storiografica, infatti, sulle pagine della rivista trovano spazio contributi di diversa natura: archeologia, letteratura, antropologia, arte, musica, teatro, diritto. Questa impostazione interdisciplinare trova riscontro nel profilo dei suoi direttori, prestigiosi intellettuali del calibro di Vincenzo Casagrandi, accademico esperto di antichistica, nonché fondatore della rivista e della Biblioteca della Società; Federico Ciccaglione, noto per i suoi studi sulla storia giuridica meridionale; Guido Libertini, già direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene;
  • Carmelina Naselli, specialista in storia e tradizioni popolari; e infine Giuseppe Giarrizzo, storico autorevole e animatore instancabile di questa rivista fino al 2010. Sin dai suoi esordi il periodico si è avvalso inoltre della collaborazione di importanti studiosi europei ed ha contribuito con apporti originali e qualificati, per l'oggetto e per il metodo, al rinnovamento delle scienze umane e alla divulgazione di fondamentali strumenti di ricerca (relazioni di scavi, edizioni critiche di testi, inventari d'archivio). È presente nelle maggiori biblioteche italiane ed internazionali. Dopo una fase di discontinuità organizzativa, dal 2017 è diretto dal Prof. Giuseppe Barone e si ripresenta ai lettori con una mutata veste editoriale e con aggiornate linee di ricerca, anche se nel solco delle originarie ragioni della rivista. [Testo dell'editore]