Il principio di non aggressione quale grundnorm dell'esistenza e regola della coesistenza
P. 121-139 p.
La radice ideologica della violenza sociale risiede nel pensare che i valori condivisi tra i soggetti che appartengono ad un gruppo sociale siano superiori al valore della libertà individuale. Il fatto che la forza attraverso la quale quei valori vengono imposti sia canalizzata attraverso la ritualità elettorale nei regimi democratici e che trovi organizzazione formale nel diritto non ne muta la natura sostanzialmente prevaricatoria. Per ottenere una società aperta, pluralista e pacifica, l'appartenenza di gruppo va vista come un momento aggregativo liberamente scelto e non come un luogo per la definizione di un'identità collettiva fondativa di un ordine sociale. L'unicità di ogni essere umano è la sola appartenenza unificante e l'unico principio veramente sacro è quello di non aggressione; dovendosi riconoscere alle libere scelte di ciascuno un valore sacro ed intangibile finché non viene lesa la libertà di un altro soggetto. Questo è il vero senso della sacralità della vita: lasciare ognuno libero di sceg
liere. La violenza sociale di matrice ideologica scomparirà solo quando la costruzione identitaria sarà riconosciuta come un processo individuale, quando vi sarà una vera e propria religione della libertà vista quale tabù insuperabile e quando la coesistenza si fonderà sulla mitologia della libertà individuale. Il resto è violenza.
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Informazioni
Codice DOI: 10.3280/SA2015-004005
ISSN: 1972-4942
PAROLE CHIAVE
- Identità collettiva
- appartenenza gruppo
- ideologia
- autorità
- imposizione
- violenza
- identità individuale
- non aggressione
- coesistenza
- religione della libertà