Il dolore che non posso sentire : aspetti clinici e neurobiologici del disturbo di panico
51-69 p.
Il disturbo di panico è una patologia psichiatrica, di cui si stima soffra il 2-3% della popolazione mondiale (DSM-V), con gravi ripercussioni sulla qualità della vita. Integrando aspetti sociali, neurobiologici e le più recenti applicazioni cliniche delle teorie dell'attaccamento, l'articolo propone una lettura del disturbo di panico come espressione di una società in cui il dolore viene dissociato per la paura diffusa della sofferenza e per le pressioni ad essere performanti e a non esprimere vissuti di fragilità . Dal punto di vista neurobiologico, viene data una rilevanza alla diversità dell'attacco di panico rispetto all'attacco acuto di ansia, attenzionando quei circuiti che hanno origine dal tronco encefalico, in linea con l'importante implicazione affettivo-corporea di tale patologia. Infine, con uno sguardo alle teorie dell'attaccamento, viene proposto che, l'incompleta acquisizione di processi di regolazione degli affetti mediati dal corpo renda le persone che soffrono di
questo disturbo incapaci di modulare gli stati negativi di intensa attivazione psicofisiologica; questo comporta l'impossibilità di fronteggiare in modo integrato il dolore psicologico intenso che deriva dalla perdita della relazione di attaccamento. Per quanto riguarda il percorso psicoterapico, gli autori si focalizzano sul ruolo centrale delle esperienze cliniche di co-regolazione tra paziente e terapeuta, che diventano memorie implicite, facilitando un'integrazione tra propriocezione ed esterocezione e promuovendo il benessere. Questo sguardo articolato sul disturbo di panico possa dare luce a nuovi studi, al fine di definire ulteriormente la diversità clinica e neurofisiologica tra disturbo di panico e disturbo di ansia e che stimoli una riflessione sui vari aspetti interconnessi nella eziopatogenesi e nella cura di tale quadro psicopatologico. [Testo dell'editore]
Panic disorder is a psychiatric disorder from which an estimated 2 to 3 percent of the world's population suffers (DSM-V), severely affecting quality of life. Integrating social, neurobiological aspects and the most recent clinical applications of attachment theories, the article proposes a reading of panic disorder as an expression of a society in which pain is dissociated due to widespread fear of suffering and pressures to perform and not express experiences of fragility. From a neurobiological point of view, relevance is given to the diversity of the panic attack from the acute anxiety attack, paying attention to those circuits that originate from the brainstem, in line with the important affective-body implication of this pathology. Finally, with a look at attachment theories, it is proposed that, the incomplete acquisition of body-mediated affect regulation processes makes people suffering from this disorder unable to modulate negative states of intense psychophysiological
activation; this results in the inability to cope in an integrated way with the intense psychological pain that results from the loss of the attachment relationship. Regarding the psychotherapeutic pathway, the authors focus on the central role of clinical co-regulatory experiences between patient and therapist, which become implicit memories, facilitating an integration of proprioception and esteroception and promoving wellbeing. This articulated look at panic disorder may shed light on new studies in order to further define the clinical and neurophysiologic diversity between panic disorder and anxiety disorder and stimulate reflection on the various interconnected aspects in the etiopathogenesis and treatment of this psychopathological framework. [Publisher's text]
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Informations
Code DOI : 10.3280/qg2025-1oa19318
ISSN: 2035-6994
KEYWORDS
- Psicoterapia della Gestalt, panico, dolore, disregolazione, integrazione
- Gestalt psychotherapy, panic, pain, dysregulation, integration