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Violenza istituzionalizzata contro minorenni e donne : l'occultamento per autoreferenza

2019 - Edizioni Clichy

527 p.

  • Includes bibliographical references.
  • Un importante studio che, partendo dal sistema di leggi presenti, fa il punto sui danni psicologici, fisici ed esistenziali che la violenza vissuta realizza su donne e minorenni, per poi indagare un'ampia sfera di illegittimità, omissioni e abusi che, in sede giurisprudenziale, stanno a pregiudicare un corretto giudizio e, pertanto, determinano, attraverso «violazioni del Diritto», una «violenza secondaria» e danni suppletivi spesso irreversibili per chi è già vittima di violenza. Il testo pone l'accento sulla inammissibilità dell'utilizzo di strumenti ideologici ascientifici assunti tout court in alternativa a quanto disposto dai codici di procedura e sulla illegittimità di formule autoreferenziali che deresponsabilizzano i giudicanti dalla revisione del giudizio, pur in presenza di evidenti – sul piano logico e del diritto – errori giudiziari e «doli eventuali».
  • Lo scritto focalizza poi l'attenzione sul costo individuale e sociale che si ha in presenza di provvedimenti giudiziali superficialmente redatti e illegittimi, assunti in ambito penale quanto civile, e del significato che tali errori hanno nel concorrere all'affermazione di una cultura del non diritto, dell'oggettivazione dei minorenni e delle donne più disagiate, all'immagine di una «giustizia» inadeguata e ingiusta. L'autrice conclude puntualizzando la necessità e urgenza che il legislatore possa finalmente incentrare il suo scopo anche nella realizzazione di un piano strutturale di leggi a garanzia sostanziale del Diritto medesimo che, prescindendo dagli interessi lobbistici, mirino a restringere sempre più il campo da liberi arbitri e abusi del Diritto. Ciò in stretto rapporto con il disposto e la giurisprudenza UE. [Testo dell'editore]