Article
Digital Version

Un colonialismo non più razzista? L'insostenibile aspirazione dei sudditi africani nel secondo dopo guerra

2021 - Franco Angeli

55-79 p.

  • La storia della transizione all'indipendenza delle colonie italiane fu anche la storia dell'antirazzismo che non a caso è stato spesso associato all'anticolonialismo e alla storia dei movimenti nazionalisti in Africa. Il caso della decolonizzazione delle colonie italiane rappresenta un caso speciale non solo per la traiettoria fortemente internazionale della sistemazione postcoloniale decisa dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ma anche per la forte competizione, tutta sul versante africano, tra movimenti nazionalisti ed élites africane inclini ad appoggiare un progetto di continuità del sistema coloniale. È proprio da questa competizioneche emerse un'istanza antirazzista che è al centro del presente articolo e non necessariamente o semplicemente fu riconducibile ai soli movimenti nazionalisti.
  • Quei sudditi coloniali che si erano dichiarati disponibili all'ipotesi di un ritorno dell'Italia in Africa rivendicarono la necessità di una riforma del sistema coloniale nell'intento di ottenere una loro più ampia partecipazione alla gestione del potere e di superare il regime segregazionista di epoca fascista.Il presente articolo non si propone dunque di indagare l'antirazzismo e l'anticolonialismo dei nazionalisti, bensì il progetto di un colonialismo non più razzista, o comunque maggiormente inclusivo, coltivato da alcuni sudditi africani che intermediarono con la politica e la propaganda colonialista dell'Italia repubblicana. Di fatto, si trattò di un progetto destinato al fallimento, nella misura in cui colonialismo e antirazzismo erano termini in ultima analisi inconciliabili.Furono poi le diverse indipendenze delle colonie a mettere in discussione il razzismo attraverso la fine stessa del colonialismo. [Testo dell'editore].
  • The history of the transition to independence of the Italian colonies was also a history of antiracism which, not surprisingly, has often been associated with anticolonialism and with the history of nationalist movements in Africa. The case of the decolonization of the Italian colonies represents a special case not only for the strongly international trajectory of the postcolonial order that the United Nations General Assembly agreed to, but also for the strong competition on the African side among the nationalist movements and the African elites who supported the continuity of the colonial system. It is precisely from this competition that an antiracist instance emerged. This phenomenon is at the centre of this article, emphasising how antiracism could not be necessarily or merely seen in reference to nationalist movements.
  • Those colonial subjects who had declared themselves supportivetowards the hypothesis of Italy's return to Africa claimed the need for a colonial reform in order to obtain a wider participation in the government of the colonies and the real relinquishment of the Fascist segregationist regime. This article therefore does not intend to investigate the antiracism and anticolonialism of nationalists, but the project of a form of colonialism that was supposed to be no longer racist, or in any case more inclusive, for the benefit of the African subjects who intermediated with the colonial politics and propaganda of the Italian Republic. This project was doomed to failure, insofar as colonialism and antiracism were ultimately irreconcilable terms. It was the independence of the colonies that finally put racism into question, when the very end of colonialism was achieved. [Publisher's text].

Fait partie de

Italia contemporanea : 297, supplemento, 2021