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Curriculum vitae : poesie 1960-1968

2010 - Metauro

273 p.

  • Di un'intelligenza folgorante e di una personalità allo stesso tempo anarchica e disciplinata, tenera e narcisistica, spirito antiromantico, amante della poesia medievale (Ausiàs March, Shakespeare), Gabriel Ferrater fondò la sua poetica sul dato autobiografico e la radiografia storica, sul desiderio, l'amore, il sesso, la memoria e l'oblio. Aveva sempre detto che è immorale oltrepassare i cinquant'anni. E mantenne fede alla parola, suicidandosi il 27 aprile del 1972 nel suo appartamento di San Cugat del Vallès. Un atto, quindi, tutt'altro che disperato, quanto piuttosto morale, di una moralità priva di ogni lusso contemplativo. Un po' come la sua poesia che, come lui stesso ha affermato, deve sempre «essere chiara, sensata, lucida e appassionata», attenta al movimento degli uomini e delle donne, in grado di elevare al massimo grado l'energia emotiva della lingua, senza per questo corrompere con un eccesso di partecipazione il centro dell'immaginazione.
  • Postfazione di Jaime Salinas (1925 – 2011), scrittore ed editore spagnolo, figlio del poeta Pedro Salinas. [Testo dell'editore]