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La terza dimensione in psicoterapia come espressione dell'universo affettivo/emozionale in uno spazio bidimensionale

2015 - Franco Angeli

23-37 p.

  • La comunicazione nel mondo di oggi è caratterizzata dal fare uso di strumenti tecnologici che permettano uno scambio rapido ed essenziale, dove sia ridotto al minimo il coinvolgimento emozionale. L'arte astratta, che ha in Kandinskji uno dei suoi principali rappresentanti, si propone come collocata in uno spazio bidimensionale dove la terza dimensione è data dall'emozione che si crea tra l'opera e chi la guarda. In analogia con questo discorso, gli autori propongono, attraverso l'esposizione di casi clinici, l'idea dell'introduzione in terapia della terza dimensione intesa come universo affettivo-emozionale che viene a crearsi tra terapeuta e paziente attraverso il legame empatico che si instaura fra di loro. Nella terapia dell'infanzia e dell'ado¬lescenza questo può avvenire attraverso l'uso di strumenti tecnologici come oggetti di mediazione, mentre nella terapia degli adulti la terza dimensione si può creare attraverso il porsi del terapeuta come immagine nella quale il paziente si possa rispecchiare, at
  • t.
  • ivando, nello spazio della relazione, quelle sue risorse affettivo-emozionali che nel suo mondo di appartenenza non hanno potuto esprimersi. [Testo dell'editore].
  • Communication in the contemporary world is characterized by the use of technological tools that allow a rapid and essential exchange, yet poor on the emotional level. Abstract art - Kandinsky being one of its main representatives - seems to dwell in a bi-dimensional space where the third dimension is created by the emotional bond between the artwork and those who look at it. Similarly with this, a series of clinical vignettes is offered by the authors to discuss the notion of third dimension in psychotherapy as the affective-emotional universe arising between psychotherapist and patient through their empathic bond. In child and adolescent psychotherapy the third dimension can be reached by using technological tools as a mediator object, since they are often perceived as an easier and safer communication channel than a direct patient- therapist relation, whereas in adult psychotherapy the third dimension can be experienced when the therapist acts as an image where the patient can mirror himself thus activating
  • , in the relational space, those affective-emotional resources that the latter could not activate in his own world. [Publisher's Text].

Fait partie de

Gruppi : nella clinica, nelle istituzioni, nella società : 3, 2015