2015 - Franco Angeli
Article
Digital Version
Télécharger | Copier/coller | Impression
Le politiche attive del lavoro in tempo di crisi
P. 83-167 p.
- Il tema delle politiche attive del lavoro è oggetto di discussioni accademiche e politiche da lungo tempo soprattutto in quei paesi dove il fenomeno della disoccupazione è più elevato e con aspetti di cronicità socialmente difficili da sopportare.nghissima fase di stagnazione economica che ha caratterizzato molti paesi occidentali a partire dal 2007 ha reso irraggiungibili gli obiettivi posti dall'Unione Europea in tema di crescita dell'occupazione giovanile e delle donne e reso difficile per gli Stati lo stanziamento di risorse economiche adeguate per sviluppare politiche attive del lavoro efficaci.escita dirompente della disoccupazione nei paesi più industrializzati, la difficile sostenibilità del welfare ed in particolare degli strumenti tradizionali di sostegno al reddito dei lavoratori delle imprese in crisi, ha reso urgente, per i vari governi, rivedere le politiche per il lavoro adottando modelli di flexicurity e più in generale di welfare to work e incentivare il Life Long Learning.articolo si analizz
- a pertanto l'impatto della crisi economica sull'occupazione, sul welfare in Italia ed in alcuni paesi europei, le politiche attive e passive del lavoro attuate nei suddetti paesi con particolare riguardo al tema della flexicurity e alla riforma dell'apprendistato come strumento di inserimento lavorativo sia dei giovani che devono entrare e rimanere nel mercato del lavoro, sia dei lavoratori che devono cambiare radicalmente il proprio percorso lavorativo per non rimanerne esclusi. I recenti interventi del governo italiano accumunati sotto il titolo di jobs act sono un chiaro tentativo di sviluppare anche in Italia politiche attive sul modello promosso dall'Unione Europea. Rimane però ancora molta strada da percorrere per favorire l'inserimento lavorativo delle nuove generazioni ed il reinserimento delle persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica in particolare sul fronte dei servizi per l'impiego che da troppo tempo svolgono un ruolo marginale e prevalentemente burocratico anziché favorire
- l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Fait partie de
Quaderni di economia del lavoro : 103, 1, 2015-
Informations
Code DOI : 10.3280/QUA2015-103006
ISSN: 1971-8470
-
Dans le même fichier
- Premessa : fattori determinanti dei modelli di welfare : fallimento di mercato, diseguaglianze elevate e cambiamenti qualitativi della domanda di lavoro
- Parte prima : il contesto socioeconomico e istituzionale di riferimento. economia e welfare : fattori costitutivi ed effetti
- La cooperazione sociale : rilevanza economica ed occupazionale e sua evoluzione tra il 2008 ed il 2013
- Getting a job through voluntary associations : the role of network and human capital creation
- High speed and low speed structural reforms in the italian goods and labor market
- Le politiche attive del lavoro in tempo di crisi
- La rete e il trampolino : indirizzi comunitari in materia di welfare ed investimenti sociali
- Parte seconda : strumenti generativi di welfare : i processi di cambiamento organizzativo orientati ai nuovi modelli di welfare : profili epistemologici, etici e strategici
- Ipotesi formative e organizzative per assumere la sfida del welfare generativo
- Il welfare bilaterale e i suoi effetti sull'occupazione
- Il diritto del lavoro di fronte all'esigenza di tutela occupazionale : dal contratto di apprendistato, al contratto a tutele crescenti
- Welfare, occupazione e finanza sociale
- Parte terza : welfare aziendale e comportamento organizzativo. Welfare come work-life balance, occupazione femminile e benessere organizzativo
- Parte quarta : welfare, economia e società. Quale innovazione sociale e quale società nel ripensare nuovi sistemi di welfare?
- L'evoluzione dell'idea di welfare : verso il welfare civile