The Italian Communist Party in Somalia between colonial legacies and party pedagogy
3-28 p.
Questo articolo tenta di analizzare alcuni quesiti storiografici concernenti il rapporto tra comunismo italiano e colonialismo, sollevati dalla presenza di una sezione del Partito Comunista Italiano (Pci) sorta a Mogadiscio nel 1942. Innanzitutto, si contestualizza la nascita di questa sezione nella Somalia occupata dalle forze britanniche, focalizzandosi sui rapporti con l'amministrazione militare e con la comunità italiana. Ci si sofferma poi sull'attività dei comunisti di Mogadiscio e sui rapporti con il Pci, rispetto a cui la sezione sembrerebbe essere sorta in sostanziale autonomia. Se ciò conferma una notevole circolazione di idee e pratiche del movimento comunista al di là dei network della Terza internazionale, allo stesso tempo risulta un elemento atipico nel contesto politico di questi anni. L'articolo identifica poi il reclutamento di militanti attuato nei campi di prigionia inglesi da parte della sezione come una peculiare declinazione del "partito nuovo" togliattiano.
Infine, ci si sofferma sull'atteggiamento paternalista e colonialista alla base dell'esclusione dei somali dall'orizzonte politico della sezione. [Testo dell'editore]
This article addresses a number of historiographical questions about the relationship between Italian communism and colonialism. It does so by analysing the presence of a section of the Italian Communist Party in Mogadishu in 1942. After describing its origins and relations with the military administration and the Italian community in British-occupied Somalia, the article examines the activities of the communists in Mogadishu and their relationship with the party, from which the local section seems to have been quite autonomous. While this confirms that the ideas and practices of the communist movement circulated well beyond the networks of the Third International, it is also an atypical element in the political context of those years.
The article then identifies the section's recruitment of militants in British prison camps as a peculiar variation of the Tolliattian "new party", before concluding with a discussion of the paternalist and colonialist attitudes underlying the exclusion of Somalis from the section's political horizon. [Publisher's Text]
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