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12 dicembre 1942 : bombe su Solunto : storia di un fatto dimenticato

2021 - L'Erma di Bretschneider

P. 96-111

  • In questo contributo si presentano le tracce sul terreno e la documentazionedi archivio di un bombardamento avvenuto a Solunto la notte del 12 dicembre 1942. Il punto di partenza di tale ricerca è stato uno scatto fotografico conservato negli archivi del Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas che documenta l'avvenuto restauro di una cisterna di Solunto colpita dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Il sito, infatti, fu colpito da una bomba che provocò il danneggiamento della grande cisterna in muratura posta in prossimità della Casa delle Maschere, nel punto più alto dell'abitato. Le ricerche d'archivio hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti e hanno rivelato l'impegno dei Soprintendenti alle Antichità della Sicilia Occidentale, Jole Bovio Marconi prima, Vincenzo Tusa poi, profuso dopo la guerra per restaurare i beni danneggiati.
  • Solunto, assieme ad altre località della Sicilia Occidentale, faceva parte dei siti strategici che avevano ospitato presidi militari Italo-Tedeschi. Il pericolo dei bombardamenti aveva portato gli allora responsabili del patrimonio culturale a procedere con la protezione di un gran numero di beni mobili e immobili tramite il loro spostamento in zone sicure o tramitela copertura con sacchi di sabbia. Questo fatto è documentato nelle preziose foto d'archivio conservate, tra le altre sedi, pressol'ECPAD, il centro di documentazione militare di Parigi, dov'è stato possibile visionare numerosi scatti inediti.
  • Dopo una prima esposizione dei fatti storici relativi ai bombardamenti di Palermo e del suo comprensorio, si analizzeranno le fasi di restauro e consolidamento dei beni operata per volere dei due soprintendenti che si sono distinti per la loro instancabile attività di tutela del patrimonio culturale che erano chiamati ad amministrare. Jole Bovio Marconi, infatti, tentò subito di ottenerei fondi del Piano Marshall per riparare i danni bellici a Solunto, ma questi arrivarono solamente nel 1951. L'ottenimento di tali fondi, erogati dalla Cassa per il Mezzogiorno, fu alla base delle attività di scavo archeologico degli anni '60 e '70 da parte del giovane Vincenzo Tusa, di cui possiamo oggi vedere i frutti passeggiando fra le rovine di Solunto. [Testo dell'editore]

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Sicilia archeologica : 112, 2021