A cento passi dal magazzino : il sodalizio anti-sindacale tra impresa e criminalitàorganizzata : un caso di studio estremo nel settorelogistico
67-95 p.
Il settore logistico figura tra i più citati nei rapporti sull'infiltrazione criminale, segnalando un forte interesse della criminalità organizzata per questo ambito, cruciale tanto per l'economia legale quanto per quella illegale. Una caratteristica strutturale del settore è l'elevata pressione sui costi, in particolare quelli del lavoro, che spinge molte imprese a ricorrere frequentemente all'esternalizzazione, strumento che viene spesso utilizzato anche per eludere normative sul lavoro, consentendo l'accesso a manodopera più economica e soggetta a meno tutele. Tale dinamica è stata agevolata dalla debole presenza storica del sindacato nel settore logistico. Questa ricerca intende analizzare l'impatto della recente crescita della sindacalizzazione sulla relazione tra imprese e criminalità organizzata in un settore caratterizzato dalla presenza criminale. Lo studio si basa su un caso di studio estremo che, in quanto tale, consente di osservare dinamiche altrimenti difficilmente
rilevabili. Il caso riguarda l'interazione tra la multinazionale logistica GlobalHubs e il suo subappaltatore LogisticService in un importante polo logistico del Nord Italia, dove è stata segnalata la presenza di organizzazioni mafiose. Attraverso interviste semi-strutturate e l'analisi di documenti giudiziari e articoli di stampa, è emerso che GlobalHubs, per porre fine a uno sciopero prolungato organizzato dal sindacato, ha richiesto l'intervento del crimine organizzato tramite LogisticService, il cui titolare risulta legato ad ambienti mafiosi. L'intervento ha incluso l'invio di lavoratori sostitutivi e l'uso della forza per intimidire e reprimere i lavoratori in sciopero. Il caso solleva interrogativi sul ruolo crescente del crimine organizzato come intermediario nei conflitti tra capitale e lavoro nel settore logistico. [Testo dell'editore]
Organized crime is strongly interested in the logistics sector because it allows for the movement of illegal products. To complement, trade unions' presence, traditionally associated with legality, is recent in this sector, partly because logistics companies frequently exploit outsourcing to circumvent institutional and regulatory constraints in workforce governance, excluding unions from workplaces. Against this backdrop, this research aims to investigate what impact the recent and growing unionization of the logistic sector characterized by a strong presence of organized crime has had on the relationships between companies and organized crime. Empirically, this study is based on an extreme case study regarding the interaction between a logistics multinational GlobalHubs and its subcontractor Logisticservice in one of the most important logistics hubs in Northern Italy, where the presence of the mafia has been reported. This study integrates multiple sources including semi-structured
interviews, analysis of judicial documents and examination of newspaper articles. It emerges that, to end an intense strike, GlobalHubs searched for help from the head of Logisticservice to leverage his connections with a mafia criminal group, which violently repress the strike. From these events, a new representation of the firm emerges, which increasingly appears as a conscious and active partner of organized crime that may become a key player in the logistics sector. [Publisher's text]
Ist Teil von
Studi organizzativi : XXVII, 1, 2025-
Artikel aus derselben Ausgabe (einzeln erhältlich)
-
Informationen
ISSN: 1972-4969
