2021 - Rubbettino
Article
Digital Version
Télécharger | Copier/coller | Impression
La politica dello spettacolo : il cinema mandarino di Hong Kong, 1946-1976
P. 123-139
- Il cinema in mandarino di Hong Kong fra gli anni Cinquanta e i Settanta fu un'importante espressione culturale della Guerra Fredda nel contesto asiatico. Da un lato, i funzionari della propaganda americana e di Taiwan, il governo coloniale britannico, e gli studi della “Cina Libera” usarono le strategie del “contenimento cinematografico” per allontanare il pubblico dall'influenza comunista. D'altra parte, le case di produzione sostenute da Pechino, allo scopo di evitare scontri diretti con le autorità coloniali e consolidare una presenza tattica nella cultura di massa di Hong Kong, realizzarono film che sposavano elementi spettacolari a precise finalità di ordine ideologico. Questa lotta per conquistare menti e cuori del pubblico si svolse non solamente nella colonia britannica, ma in larga parte dell'Asia sudorientale rendendo ancor più complessa la vicenda del cinema mandarino di Hong Kong durante la Guerra Fredda. [Testo dell'editore]
- Hong Kong Mandarin cinema between the 1950s and the 1970s was a prime cultural manifestation of Cold War conflict in the Asian context. On the one hand, U.S. and Taiwan propaganda agents, the British colonial government, and “Free China” studios used “cinematic containment” strategies to draw audiences away from communist influences. On the other hand, and in order to avoid direct clashes with the colonial authorities and to build a tactical presence in Hong Kong's market-oriented mass culture, Beijing-backed companies produced films that put as much emphasis on entertainment values as on overt political ideologies. Due to the regional reach of Hong Kong cinema, this struggle for viewers'hearts and minds was played out not just in the then British colony but in much of Southeast Asia, thus further complicating Hong Kong Mandarin cinema's responses to the Cold War. [Publisher's text]
-
Informations
Code DOI : 10.1400/287156
ISSN: 2283-9852
-
Dans le même fichier
- Introduzione
- Il peso del vincitore : spunti per una rilettura della politica cinematografica americana in Italia negli anni dell'amministrazione militare alleata
- L'impossibile egemonia cinematografica : i film sovietici in Italia fra dopoguerra e Guerra Fredda (1944-1953)
- T'amo, o pio bove… : pacifismo internazionalista, stili transnazionali e strategie produttive : il caso di Rat (La guerra, Veliko Bulajić, 1960)
- Sergej Gerasimov e la diplomazia cinematografica sovietica, da New York a Pechino, 1949
- Ascesa e caduta della diplomazia sino-sovietica dei festival cinematografici, 1957-1966
- L'URSS in cerca di attenzioni : l'esportazione di film sovietici in India negli anni Cinquanta e Sessanta
- La politica dello spettacolo : il cinema mandarino di Hong Kong, 1946-1976
- Raggiungere e sorpassare... l'Europa : il trasferimento tecnologico e i suoi limiti nel cinema sovietico all'epoca di Brežnev
- La minaccia ideologica dei film italiani : il KGB, la mafia, il punk-rock e l'ascesa del neofascismo tra i giovani sovietici, 1982-1985
- What if (only one man makes) : Guerra Fredda e fiction seriale contemporanea
- Il Diavolo, evidentemente : Pupi Avati e il Gotico Maggiore
- Cinque a zero : il fascismo e la rappresentazione del calcio
- La storia come sfida creativa, territorio di esplorazione e di elaborazione critica : conversazione con Susanna Nicchiarelli
- Da L'uomo che verrà a Volevo nascondermi, la storia dal basso di Giorgio Diritti
- I film storici della stagione 2019-2020
- Bibliografia critica su cinema e storia : biennio 2019-2020