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La domus del Chirurgo di Rimini : un eccezionale contesto archeologico

2023 - All'Insegna del Giglio

234 pages : illustrations (chiefly color)

  • Includes bibliographical references (pages 213-234).
  • Questa pubblicazione, scientifica ma al tempo stesso divulgativa, raccoglie gli scritti di studiosi di varie discipline in quella che rappresenta la sintesi finale dei principali aspetti documentari emersi a Rimini nell'indagine della domus del Chirurgo, così denominata per la professione di colui che per ultimo l'abitò. L'impianto si situa all'interno di un più vasto complesso archeologico, di oltre 750 m2, scoperto nel centro della città, in piazza Ferrari, scavato a partire dal 1989, musealizzato e aperto al pubblico nel 2007.
  • Per le sue caratteristiche particolari e talora uniche, dovute all'incendio che distrusse l'abitazione medioimperiale cristallizzandone le strutture e il contenuto, il contesto si è rivelato ideale per un approccio di studio pluridisciplinare consentendo che i contributi di diverse competenze riuscissero a fondersi in un organico quadro unitario. Da sottolineare è anche la non comune collaborazione che qui si è avuta tra diversi soggetti pubblici e privati: la Soprintendenza Archeologica dell'Emilia e Romagna per il Ministero dei Beni Culturali, il Comune di Rimini con l'Assessorato alla Cultura e i Musei della Città, la Regione Emilia Romagna tramite il suo Istituto per i Beni Culturali, la locale Fondazione Cassa di Risparmio e gli operatori archeologi delle società La Fenice Archeologia e Restauro di Bologna (oggi Phoenix Archeologia) e Archeostudio di Riccione (oggi Tecne).
  • A rendere davvero straordinario lo scavo è stata comunque la qualità documentaria di quanto emerso dal terreno. Innanzitutto l'attrezzatura medico-chirurgica appartenuta a un personaggio di cultura greca, possibilmente di nome Eutyches, le cui grandissime competenze sono testimoniate da un corredo medico, il più ricco giuntoci dal mondo romano, composto non solo da circa 150 strumenti chirurgici in ferro e bronzo, ma anche da particolari dotazioni terapeutiche e farmacologiche. A completarne la documentazione professionale si segnala pure l'ambiente di cura, rarissimo esempio di taberna medica domestica destinata sia all'esercizio della professione sia all'abitazione: spazio caratterizzato da splendide decorazioni architettoniche e da pregevoli arredi tra i quali si segnala soprattutto un raro pannello vitreo policromo in opus sectile con scena marina.
  • Il carattere eccezionale delle dotazioni materiali della casa del Chirurgo emerge anche a livello storico nel dato offerto dal rinvenimento tra le macerie del gruzzolo monetale domestico. Al contrario dei tesoretti, costituiti da monete di notevole valore solitamente in metallo prezioso e più antiche, il gruzzolo riminese rappresentava il denaro contante per le spese quotidiane così da risultare fondamentale per stabilire una precisa cronologia all'anno. Tra le monete gli esemplari più tardi risalgono ai tempi di Gallieno, e più precisamente al 260 d.C.: momento al quale si deve pertanto datare l'incendio che distrusse l'edificio, e con esso l'intero quartiere litoraneo, durante una delle prime incursioni barbariche nella penisola che furono tra le principali cause della crisi tardo imperiale dello stato romano, incursione che grazie alle fonti scritte ed epigrafiche siamo in grado di attribuire agli Alamanni.
  • Dopo secoli di pace in quegli anni Ariminum era totalmente priva di difese, tanto che, in seguito a questo tragico evento, per proteggerla fu immediatamente eretta una nuova cinta muraria laterizia che nel tratto di piazza Ferrari si sviluppò a ridosso della domus del Chirurgo. Tale cinta, assieme ad altre della penisola, è stata a lungo datata al 271 d.C. ispirandosi, per analogia, a quella che Aureliano costruì a Roma dopo l'attacco degli Jutungi, altra popolazione germanica. Ora, invece, si ha la prova che le mura di Rimini anticiparono di un decennio quelle urbane.Infine si possono segnalare alcuni accorgimenti impiegati nella musealizzazione del complesso archeologico di piazza Ferrari per accrescerne le potenzialità espositive e didascaliche; già di per sé queste risultavano notevoli grazie all'eccellente stato di conservazione dei resti architettonici e musivi e alla contiguità ai Musei della Città, dove sono raccolti tutti i materiali rinvenuti nelle indagini.
  • Particolarmente efficaci nell'organizzazione dell'area di visita sono state l'adozione di criteri non selettivi che privilegiassero alcuni resti rispetto ad altri e la frequente decisione di non scavare fino al terreno vergine per conservare, così come sono state scoperte nel corso dei lavori, varie stratificazioni e strutture. Di queste ultime fanno parte i tanti mosaici che non si sono strappati, restaurati e poi ricollocati come invece solitamente accade; pure, in diversi casi, si è deciso di valorizzare gli strati in quanto testimonianze dell'evoluzione non solo materiale ma anche sociale, culturale ed economica della città dal I secolo a.C. fino all'oggi. [Testo dell'editore]
  • Texts in Italian with one text in English.
  • Collected essays.