Articolo
Versione Digitale
Download | Copia/incolla | Stampa

Digitalization and work organization in Italian banks : the role of industrial relations

2022 - Franco Angeli

9-34 p.

  • In the last years, several impacts took place in the organization of the banking sector especially pushed also by institutional context. One specific case is the role of the MiFID II Directive in the adoption of new technologies, work organization models, and implementation of reskilling processes. The article looks at the Italian context after the introduction of the Directive together with the turbulent environment from the economic, sociocultural and technological point of view of the years after the recession. And in particular focuses on how industrial relations, through collective agreements at the national and especially at the firm level helped the governance of these challenges.
  • To do this the paper wants to analyze this phenomenon starting from a deepening of impacts of MiFID II on work organization and through a focus on the actual scenario of industrial relations in the sector in Italy before showing two different case studies, Unicredit and Banca Etica, through which analyze how social partners through collective agreements acted after MiFID II. It emerges how the institutional context of industrial relations in the sector helped in enforcing collective agreements at the company level and at the same time the presence of bilateral institutions helped in reducing redundancies due to restructuring processes. [Publisher's text].
  • Lo studio si inserisce all'interno del dibattito sull'impatto dei processi di digitalizzazione sull'organizzazione del lavoro nel settore dei servizi, nel caso specifico del settore bancario. In particolare indaga il ruolo che le relazioni industriali e i suoi attori, mediante accordi collettivi, hanno avuto in Italia nell'accompagnare le trasformazioni organizzative derivanti dall'introduzione di nuove tecnologie, spinte in particolare dal contesto istituzionale con l'approvazione della direttiva europea MiFID II. Lo studio illustra le sue novità, incentrate sul rafforzamento della tutela del consumatore, concentrandosi su quelle che hanno implicato diverse modifiche nei modelli organizzativi delle imprese del settore bancario e all'introduzione di tecnologie per poterli implementare. A ciò si aggiunge il complesso insieme di trasformazioni tecnologiche che hanno portato a forti livelli di digitalizzazione del settore.
  • Lo studio si chiede se e come gli accordi collettivi sottoscritti a livello aziendale abbiamo contribuito a governare la trasformazione digitale, nello stesso tempo, a contenere gli effetti negativi sull'occupazione. Per farlo prende in analisi in primo luogo particolare contesto delle relazioni industriali nel settore bancario in Italia, caratterizzato da un elevato tasso di sindacalizzazione e dalla presenza di un contratto collettivo nazionale che incentiva la partecipazione dei lavoratori e la promozione di accordi collettivi aziendali. La ricerca si concentra poi nello specifico su due casi: Unicredit e Banca Etica. Si tratta volutamente di due casi molto diversi tra di loro nei quali l'utilizzo di accordi collettivi per la gestione della transizione digitale e dei suoi impatti organizzativi si applicano in contesi dimensionalmente e strutturalmente differenti.
  • Emerge come il contesto istituzionale che caratterizza le relazioni industriali nel settore bancario in Italia sia stato essenziale nel calmierare gli effetti della trasformazione in particolare favorendo la contrattazione aziendale come sistema di gestione degli stessi. Questo sia per la presenza di luoghi di discussione e per la promozione della stessa ma anche in virtù degli organismi bilaterali che hanno potuto sostenere finanziariamente, complici anche le risorse presenti nel settore, dinamiche di ristrutturazione aziendale e di fusioni. Inoltre l'analisi dei casi studio mostra come proprio la promozione di accordi collettivi come strumento di governo degli impatti della transizione digitale sui processi organizzativi abbia consentito di adottare soluzioni diverse a seconda dei contesti. Questo limitando il rischio dell'adozione di un approccio unico a livello settoriale che avrebbe potuto comportare soluzioni a vantaggio di alcuni assetti organizzativi e a svantaggio di altri. [Testo dell'editore].

Fa parte di

Studi organizzativi : XXIV, 2, 2022