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Voci metastasiane

2022 - Le Lettere

xii, 351 p.

  • Includes bibliographical references and indexes.
  • Il confronto con l'inevitabile modello delle tragedie di Corneille e Racine, le raffinate strategie di seduzione del pubblico, i presupposti filosofici di drammi a lieto fine ma ricchi d'ambasce e poveri di letizia, il rapporto con l'opera coeva di Giambattista Tiepolo e l'influenza postuma esercitata sui libretti di Da Ponte sono l'oggetto dei sei densi capitoli di questo saggio dedicato al teatro di Pietro Metastasio (1698-1782). Davanti al lettore sfilano così personaggi e situazioni drammatiche che danno voce e figura alle aspirazioni profonde e ai temuti fantasmi del Rococò, stagione di una civiltà sospesa fra l'eredità tardo barocca e l'annuncio del travaglio di fine Settecento.
  • Espressi in uno stile personalissimo e capace di assorbire con apparente naturalezza tradizioni letterarie diverse, il desiderio e l'impossibilità della trasparenza del cuore, l'utopia di felicità private e dimentiche dei doveri, l'antinomia fra piacere e verità, fra passioni e ordine razionale, sapranno ancora parlare alla sensibilità dei primi romantici prima d'entrare nel lungo cono d'ombra che ancora offusca la ricezione di questo protagonista della cultura europea del Settecento. Con rigore metodologico e apertura interdisciplinare, grazie a una scrittura tersa, severa adesione ai testi e al costante dialogo con la letteratura critica, questo studio, cui una costruzione progressiva e circolare e la frequenza di richiami interni garantiscono unità nella varietà prospettica, restituisce ora una piena intensità di senso all'opera di Metastasio. [Testo dell'editore]
  • Pietro Metastasio (1698-1782).