Articolo
Versione Digitale
Download | Copia/incolla | Stampa

Democrazia rappresentativa e populismo : riflessioni sull'esperienza italiana nell'ottica comparatistica : una "democrazia assediata" che muove verso la democrazia illiberale?

2020 - Franco Angeli

5-32 p.

  • "Rappresentanza politica" e "sovranità popolare" si offrono al costituzionalista come le due principali tematiche teoriche che aiutano a qualificare le manifestazioni istituzionali/costituzionali ormai bisecolari della democrazia liberaldemocratica moderna, che ritrova le proprie origini storiche negli eventi rivoluzionari francesi di discontinuità con lo Stato assoluto e il proprio sviluppo nelle forme della democrazia sociale e partecipativa del costituzionalismo del secondo dopoguerra.
  • La riflessione proposta al lettore muove dal modello costituzionale italiano - che si propone come fortemente innovativo in ragione della valorizzazione della sovranità popolare e delle forme politiche del suo esercizio (incentrate sul ruolo centrale svolto dal concorso partecipativo dei partiti politici alla determinazione della politica nazionale) - per coglierne, nel seguito, l'evoluzione osservabile nell'ambito della vita democratica interna agli stessi e con riguardo al condizionamento concreto delle istituzioni pubbliche da essi svolto.
  • È in tale prospettiva che il contributo si ripropone due interrogativi, chiedendosi, dapprima, se sia possibile - nel quadro della trasformazione e della crisi dei partiti - una 'democrazia senza partiti', e per interrogarsi successivamente - in una prospettiva di analisi di tipo comparatistico aperta ai Paesi di democrazia pluralista al di qua e al di là dell'Oceano - se gli interventi sugli istituti della democrazia costituzionale (anche di tipo manipolativo) non dischiudano scenari preoccupanti di una 'democrazia assediata' che si conforma viepiù nel tempo alle esperienze di 'democrazia illiberale' (nella esperienza italiana, allo stato, solo statu nascenti). [Testo dell'editore].
  • Political representation and popular sovereignty are the two main theoretical themes that help the constitutionalist to qualify the institutional/constitutional manifestations of modern liberal democracy. The latter finds its historical origins in the French revolutionary events of discontinuity with the absolute state and its development in the forms of social and participatory democracy of the post-war constitutionalism. The analysis of the Italian constitutional model is at the heart of the paper. This model proposed a highly innovative due to the enhancement of popular sovereignty and the political forms of its exercise as they focus on the central role played by the provision of the participation of political parties in determining national politics. In particular, the paper analyzes the Italian constitutional model to grasp its evolu-tion in the context of internal democratic life and concerning the concrete conditioning of public institutions carried out by them.
  • In this perspective, the article raises two questions. On the one hand, it asks whether a democracy without parties is possible in the context of the transformation and crisis of parties. On the other hand, in a comparative analysis perspective open to countries of pluralist democracy on both sides of the ocean, it questions whether the interventions on the institutions of constitutional democracy - even of a manipulative type - do not disclose worrying scenarios of a 'besieged democracy' that still conforms to the experiences of illiberal democracy. [Publisher's text].

Fa parte di

Cittadinanza europea : XVII, 2, 2020