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Resilienza e resistenza al cambiamento : l'attività psicoterapica con pazienti trapiantati

2018 - Franco Angeli

79-93 p.

  • Il presente articolo, partendo dall'esperienza psicoterapica con i pazienti trapiantati, vuole riflettere sul successo/insuccesso di alcuni percorsi di psicoterapia individuale e familiare con questa specifica categoria di pazienti. Tale peculiare contesto di intervento psicoterapico, infatti, se da una parte agisce come catalizzatore di cambiamento innescato dal momento di crisi connesso alla malattia, dall'altra sembra indurre il paziente e il suo sistema familiare a ricreare attorno alla malattia e alla cura uno pseudoequilibrio. L'onda emotiva evocata dalla malattia sembra capace di creare un movimento funzionale all'adattamento della famiglia all'evento paranormativo. Ciò, spesso, determina anche la risoluzione di sintomi e disagi psicologici inizialmente inquadrati come reattivi all'esordio della patologia organica.
  • L'esperienza clinica in quest'ambito, tuttavia, ci porta a ritenere che tale cambiamento e/o crescita, nel corso del percorso di cura di questi pazienti, subisca un blocco/ricaduta che fa riemergere la sintomatologia psicologica proprio nel momento in cui viene meno l'emergenza clinica. Ciò porta a chiederci quanto gli sforzi reattivi di un individuo o di una famiglia davanti alla malattia si possono definire resilienza e quanto il loro fallimento si connota come una resistenza al cambiamento. [Testo dell'editore].
  • This article, starting from the psychotherapeutic experience with transplant patients, explores the success or failure of some individual and family psychotherapies with this specific category of patients. This peculiar context of psychotherapy, if, on one hand, acts as a catalyst of change triggered by the period of crisis associated with the disease, on the other hand it seems to induce patients and their families to recreate a pseudobalance around the disease and treatments. The emotional wave evoked by the disease seems to be able to create a movement functional to the family's adjustment to the paranormative event, determining also the resolution of psychological disorders and symptoms initially classified as reactive at the onset of the organic pathology. The clinical experience in this field, however, leads us to think that this change and/or growth, during the care path of these patients, undergoes a block/relapse that brings the psychological symptomatology back when the clinical emergency ceases.
  • This makes us wonder to what extent the reactive efforts of an individual or family, when it comes to illness, can be defined as resilience, and to what extent their failure can be defined as resistance to change. [Publishers' text].

Fa parte di

Rivista di psicoterapia relazionale : 47, 1, 2018