2013 - Franco Angeli
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Valutazioni di professionalità di giudici e pubblici ministeri nel prisma della comparazione e degli standard europei
P. 129-142
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Informazioni
Codice DOI: 10.3280/QG2013-006012
ISSN: 1972-5531
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Nello stesso fascicolo
- Editoriale : la porta stretta della Terza Repubblica
- La scommessa della messa alla prova dell'adulto
- Tutela dei diritti e ragionevolezza economica
- Riflessioni in tema di custodia cautelare
- Perché è così difficile considerare la violenza domestica come violazione dei diritti umani : commento psico-sociale alla legge 119/2013, la cd. legge sul femminicidio
- Femminicidio e riforme legislative
- La spada e lo scudo
- Prestare ascolto alle lacune : appunti per uno studio giuridico sull'introduzione del reato di negazionismo nell'ordinamento italiano
- L'impossibile dialogo tra la contrattazione aziendale e la costituzione
- Obiettivo : le valutazioni periodiche di professionalità dopo la riforma del 2007 : introduzione
- Le valutazioni di professionalità dei magistrati alla prova dei numeri : rigore punitivo o ripiegamento corporativo?
- Valutazioni di professionalità di giudici e pubblici ministeri nel prisma della comparazione e degli standard europei
- A proposito del rapporto tra le fonti di conoscenza e le informazioni acquisite dal dirigente dell'ufficio per la redazione del rapporto informativo : un caso emblematico
- Gli avvocati nei consigli giudiziari : un'occasione mancata
- Il ruolo dei consigli giudiziari nella realizzazione del sistema di valutazione delle professionalità : attualità, criticità, sfide
- La valutazione di professionalità dei magistrati : alcune questioni attuali
- Magistratura e società : per un'alternativa al diritto penale simbolico
- La genitorialità nell'omolegame : il dialogo possibile tra l'interesse del minore e il diritto alla vita familiare
- Il desiderio di conoscere le proprie origini : un diritto irrinunciabile, secondo la sentenza della corte costituzionale n. 278/2013
- Per una corretta liquidazione dei danni non patrimoniali : note a margine della sentenza n. 1361/2014 della Cassazione
