Ci vuole un villaggio : costruire reti per il benessere dei giovani
96-111 p.
Il contributo intende presentare le riflessioni che hanno accompagnato il percorso di attivazione del Centro "Generazioni in Gioco", un servizio di ASL2 Savonese rivolto ai giovani dai 14 ai 25 anni. L'idea del Centro nasce dalla consapevolezza che i bisogni di salute della popolazione adolescente raramente vengono intercettati dai servizi sanitari territoriali, ormai configurati per affrontare in modo pressoché esclusivo il malessere profondo espresso dagli adulti: da qui la scelta di dare vita a uno spazio "altro", in cui le domande di senso portate dagli adolescenti possano trovare accoglienza. Proponendosi come un filtro tra i bisogni dell'utenza e i servizi di secondo livello, il servizio ha progressivamente riconosciuto l'esigenza di ampliare il proprio sguardo per rispondere ai bisogni emergenti dal lavoro quotidiano con le fragilità esistenziali. La complessità e multiformità delle domande psicologiche portate dagli utenti ha evidenziato la necessità di un ripensamento delle
metodologie e delle strategie di intervento inizialmente limitate alla presa in carico e alla cura, comportando un riorientamento delle azioni verso traiettorie di promozione della salute. Il Centro si è così impegnato nella costruzione e rafforzamento delle connessioni tra le realtà territoriali che, con diversa titolarità, si occupano di adolescenti (scuola, servizi sanitari, servizi sociali, terzo settore, realtà associative del territorio), convocandole sul comune obiettivo di tutelarne gli itinerari di sviluppo e di promuoverne le abilità personali e sociali, nella consapevolezza che ci vuole un villaggio per far crescere un bambino. [Testo dell'editore]
This article aimss to present the reflections that accompanied the process of setting up the "Generazioni in Gioco" (Generations at Play) Centre, a service of ASL2 Savona aimed at young people aged 14 to 25. The idea of the Centre arose from the awareness that the health needs of the adolescent population are rarely intercepted by the territorial health services, which are now configured to deal almost exclusively with the deep malaise expressed by adults: hence the decision to give life to "other" space, in which the questions of meaning brought by adolescents can find acceptance. Proposing itself as a filter between users' needs and second-level services, the service has gradually recognised the need to broaden its gaze to respond to the needs emerging from daily work with existential fragilities. The complexity and multiformity of the psychological questions brought by the users highlighted the need for a rethinking of the methodologies and intervention strategies initially limited
to taking charge and care, leading to a reorientation of actions towards health promotion paths. The Centre has thus committed itself to building and strengthening connections between the territorial realities that, with different ownership, deal with adolescents (school, health services, social services, third sector, local associations), convening them on the common goal of protecting adolescent's developmental itineraries and promoting their personal and social skills, in the awareness that it takes a village to raise a child. [Publisher's text]
Forma parte de
Psicologia della salute : quadrimestrale di psicologia e scienze della salute : 3, 2025-
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Información
Código DOI: 10.3280/PDS2025-003008
ISSN: 1972-5167
