Credere con o senza ragione : per una storia dell'etica della credenza
xvi, 292 p.
Includes bibliographical references.
Alla luce del dibattito che, alla fine del XIX secolo, ha segnato in senso stretto le origini dell'etica della credenza - quello tra W.K. Clifford e W. James -, il volume prende in esame i criteri doxastici, le garanzie sufficienti, le giustificazioni - di natura epistemica o prudenziale - avanzate dai filosofi per concedere o negare l'assenso verso l'oggetto del credere, anche e soprattutto al fine di poter compiere un'azione responsabile da un punto di vista morale. Come si fa a distinguere una credenza vera da una falsa? Si devono adottare dei criteri - quali e quando? - nel momento in cui si aderisce ad una credenza? Siamo sempre tenuti a credere attraverso il filtro della ragione, oppure esistono delle credenze riguardo alle quali l'assenso è piuttosto governato da parametri che esulano dalla razionalità?
Lo scopo di questo lavoro è proprio quello di provare a capire in una prospettiva storico-filosofica, a partire da alcune delle posizioni più significative del pensiero antico, medievale, moderno e contemporaneo, se possiamo avvalerci di strumenti appropriati - di natura epistemica o pragmatica - ogniqualvolta ci troviamo di fronte ad una credenza basata su un'evidenza insufficiente. [Testo dell'editore]
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ISBN: 9791256090983
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