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Verso una diagnosi relazionale della schizofrenia

2020 - Franco Angeli

20-39 p.

  • Il rapporto tra la psicopatologia, o meglio, tra la diagnosi psicopatologica, o la psicologia clinica, e la terapia familiare (TF) è complesso, e si è modificato nel corso del tempo, in base ai cambiamenti che si sono verificati nella TF a partire dalla sua nascita. Questo articolo descrive le due anime che la TF ha sempre manifestato, una contraria e una a favore dell'uso delle diagnosi, rappresentate da Gregory Bateson e da Don Jackson, i quali, pur condividendo lo studio della comunicazione tra i pazienti schizofrenici e le loro famiglie, avevano un approccio molto differente ai problemi relazionali e/o psicologici o psichiatrici. La nostra posizione è decisamente favorevole all'uso delle diagnosi, proponendo però un nuovo linguaggio diagnostico relazionale che possa sostituire l'altrimenti inevitabile linguaggio psicopatologico tradizionale.
  • Si propone, in conclusione, una diagnosi dimensionale e relazionale della schizofrenia, basata sulle caratteristiche relazionali descritte in queste famiglie, che permette di definire meglio le aree d'intervento e di analizzare l'evoluzione dell'intervento terapeutico. [Testo dell'editore]
  • The relationship between psychopathology or, more accurately, psychopathological diagnosis or clinical psychology and Family Therapy (FT) is complex, but it has evolved and has been modified as a reflection of the changes that FT has registered since its creation. The paper describes the two souls that FT has always had. Its stance in favour or against the use of medical diagnostic methods is best represented by Don Jackson and by Gregory Bateson. They were colleagues in the study of communication between schizophrenic patients and their families, however, both with a fairly different point of view on how to manage the relational and/or psychological and psychiatric disorders. Our proposal reveals an obvious tendency towards the diagnostic method, but suggesting a new relational diagnosis orientated language to elude the otherwise unavoidable use of traditional psychopathologic language.
  • Finally, a relational dimensional diagnosis of Schizophrenia is proposed, based on the relational characteristics described in these families, which allows to better define the intervention areas and to analyse the evolution of the therapeutic intervention. [Publisher's text]

Forma parte de

Rivista di psicoterapia relazionale : 51, 1, 2020