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La cucina italiana : modelli di femminilità fascista

2018 - Franco Angeli

11-33 p.

  • "Non esistono, dunque, soltanto una fisiologia, una estetica e una dinamica: esiste anche una politica della cucina; una politica sociale ed economica". Così recitava il Programma, a firma del direttore Umberto Notari, apparso sul primo numero de "La cucina italiana". Ma esisteva anche una politica di genere della cucina. E del suo mutare nel corso del tempo, la rivista milanese dà fedele testimonianza, restituendo, accanto alle ricette, le ambiguità del fascismo nei confronti della donna. Allo stesso tempo, dalle rubriche filtrano modelli familiari, culture del corpo e gerarchie sociali, lasciando tuttavia intravedere la pervasività delle pratiche femminili del "familismo oppositivo" I graduali mutamenti che nel primo decennio accompagnano le due direzioni, ambedue al femminile, consentono poi di riflettere sull'esistenza e sui contenuti di un "femminismo fascista". Non è possibile ragionare sulla reale identità delle lettrici.
  • Non bastano le poche righe - selezionate dalla redazione! - delle rubriche della "Piccola posta" o de "La collaborazione delle abbonate" o di "Corrispondenza tra le abbonate" per tratteggiarne un quadro esaustivo, né per dare conto del loro pensiero e delle eventuali forme di "resistenza" o negoziazione rispetto alle ambiguità del modello fascista. Tutt'al più è possibile intuire quale fosse la "lettrice modello" immaginata dal periodico o provare a tracciare un profilo delle lettrici attraverso i pochi dati offerti dalle lettere inviate. Questo articolo è la prima formalizzazione di un percorso di ricerca più ampio in via di trasformazione in un lavoro monografico che permetterà una migliore valorizzare delle fonti. [Testo dell'editore].
  • "So cookery is not only a question of physiology, aesthetics and dynamics. It also involves politics and social and economic policy". Thus stated the introduction to the first issue of "La Cucina Italiana", the cookery magazine published in Milan, signed by the editor Umberto Notari. Cookery also involved a gender policy, and over time, alongside recipes, the magazine reflected changes in gender roles, in particular the ambiguous approach of Fascism to women. The model of the family, the culture of the body and social hierarchies can all be seen in the articles. But there are also indications of the pervasive nature of "familismo oppositivo" or the unstated opposition to the regime carried out by women inside the family. The gradual changes in both types of female behaviour, in favour of or against the regime, highlight the existence and form of what could be termed "Fascist feminism". It is impossible to fully identify the readership.
  • The short lines selected by the magazine editors from "Piccola posta" ("Readers' letters"), "La collaborazione delle abbonate" (Subscribers' contributions) and "Corrispondenza tra le abbonate" ("Subscribers' correspondence") are not sufficient to show readers' views, or possible forms of "resistance" to, or negotiation with, Fascism and its ambiguities. Nevertheless, a general idea of the readership can be gained from the few elements present in their correspondence, and the "ideal reader" can be outlined. This preliminary article is based on a wider research project that will soon lead to a book publication, which will make a wider use of the sources. [Publishers' text].

Forma parte de

Italia contemporanea : 286, 1, 2018