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Pirandello accademico d'Italia e il "volontario esilio" : fascismo, vinti, giganti

2017 - Metauro

390 p.

  • Includes bibliographical references.
  • Un lungo e decisivo periodo della vita artistica di Pirandello, dagli anni del successo mondiale e del Teatro d'Arte sino alla morte, quando, con il rifiuto dei funerali di stato, se ne andò sbattendo la porta in faccia al regime (come scrisse Corrado Alvaro), pone la controversa e non del tutto chiarita questione dei suoi rapporti con il fascismo. Centrali, in tale periodo e per tale questione, sono gli anni del “volontario esilio” di Pirandello a Berlino e a Parigi, quando lo scrittore, nominato all'Accademia d'Italia, la più prestigiosa istituzione culturale del fascismo, fu in realtà un accademico d'Italia fuori d'Italia e in polemica con il regime, come divenne clamorosamente manifesto con il discorso in Accademia in occasione del 50° dei Malavoglia.
  • Questo volume ricostruisce quegli anni della vita di Pirandello e ne esamina le opere (il Discorso su Verga e I giganti della montagna per primi), nella loro genesi e nel loro contesto, affrontando le questioni critiche e storiografiche connesse: il rapporto Pirandello-Verga e quello con il fascismo e con le vicende, ancora poco indagate, dell'Accademia d'Italia. Il filo biografico del Pirandello accademico, mai prima direttamente utilizzato, traccia il disegno di una tela che, grazie anche a numerosi e inediti documenti d'archivio, presenta un nuovo e più ricco quadro d'insieme della vita e dell'opera dell'Agrigentino.Il volume lega biografia, studio storico, saggio di critica letteraria e di analisi testuale e unisce nella sua scrittura il nitido disegno di uno studio scientifico alla narrazione, a più vivi colori, della moltitudine di personaggi e di eventi che vi si susseguono. [Testo dell'editore]
  • L. Pirandello (1867-1936).