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Convergenze tra fenomenologia e psicoanalisi

2016 - Franco Angeli

11-25 p.

  • In questo scritto l'autrice è impegnata nella ricerca delle convergenze e delle differenze tra fenomenologia e psicoanalisi: i due indirizzi teorici, i punti di riferimento della sua formazione e della sua pratica professionale che le consentono una maggiore comprensione dei movimenti dell'umano sentire e un più efficace aiuto ai pazienti. In particolare racconta due dei più significativi incontri fatti durante la sua formazione personale: il primo col prof. Ferdinando Barison, "il Direttore", "il Primario" dell'ospedale psichiatrico di Padova, il secondo col dr. Ludwig Binswanger, "il Grande Vecchio".
  • Durante gli anni della formazione giovanile l'autrice ha frequentato l'ospedale psichiatrico a Padova e una prestigiosa clinica in Svizzera: lì ha avuto modo di riflettere sia sui pericoli che derivano dal nostro lavoro e dal nostro coinvolgimento emotivo con certe patologie psichiche, sia sulla funzione di salvaguardia della salute fisica e mentale e sulla funzione protettiva che il primario, il gruppo di colleghi e le discussioni con loro esercitano su ciascuno di noi. Questo confronto permette una maggiore comprensione del paziente, la possibilità di condividere ansie e paure e di meglio capire i vissuti transferali e controtransferali che sorgono dall'incontro con i pazienti gravi.
  • Ecco la convergenza tra fenomenologia e psicoanalisi: l'apertura all'Altro implica il coinvolgimento sia dell'intrapsichico sia dell'intersoggettivo. Fin dal primo incontro, curato e curante, analizzando e analista instaurano movimenti reciproci di transfert e di controtransfert, vivono nuove esperienze umane e creano assieme qualcosa di nuovo sulla base delle proprie Soggettività. Ed ecco la differenza fondamentale, ma solo dottrinale, tra i due indirizzi teorici: la fenomenologia rifiuta la metapsicologia come una sovrastruttura non necessaria per l'incontro col paziente e per la sua comprensione. L'applicazione della metapsicologia serve da contenitore delle emozioni e del pensiero del terapeuta per evitare di sprofondare nell'abisso col paziente; ma rischia di essere usata come difesa per rifugiarsi nella teoria e non ascoltare gli affetti. [Testo dell'editore].
  • The author explores convergences and differences between phenomenology and psychoanalysis, two theoretical approaches which became the cornerstones of her training and professional practice. More specifically, she recalls her meetings with two of the most significant personalities she got to know during the years of her training: Ferdinando Barison, "Director" of the Padua psychiatric hospital and Ludwig Binswanger, the "Grand Old Man", medical director of a prestigious clinic in Switzerland. Through those meetings she was led to reflect both on the dangers deriving from our work and our emotional involvement when dealing with specific psychic pathologies and on the safeguarding function (for our physical and mental health) as well as the protective function that the chief doctor, the group of colleagues and clinical team discussions exert upon us.
  • The author maintains that the main point of convergence between psychoanalysis and phenomenology lies in an attitude of openness towards the Other, which implies both intrapsychic and intersubjective involvement. From the very first meeting onwards, transference and countertransference movements develop between patient and therapist whereby the two members of the dyad experience new forms of human exchange: together, they give birth to something completely new which stems from their own subjectivity. There is one fundamental, yet only doctrinal difference between these two theoretical approaches: phenomenology rejects metapsychology as an unnecessary superstructure when encountering the patient, when trying to understand him.
  • On the contrary, psychoanalysis believes that metapsychology guarantees holding to the therapist's thoughts and emotions, in this way preventing the therapist from sinking into the patient's abyss. However, there lies a risk that metapsychology might be used defensively to seek refuge in the theory without listening to the affects. [Publisher's text].

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Gruppi : nella clinica, nelle istituzioni, nella società : 2, 2016