La teoria del giudizio di Hannah Arendt revisited
189-205 p.
Con questo saggio ci si propone di mostrare non solo come la contrapposizione, all'interno dell'opus arendtiano, tra una "teoria" del giudizio prevalentemente politica, concernente l'attore, e una invece storica ed estetica, mediata dalla lettura della terza Critica kantiana, sia surrettizia e fondata su una forzatura interpretativa del pensiero della filosofa ebrea - che non ha mai formalizzato una tale contrapposizione - ma anche inconsistente dal punto di vista teoretico: la facoltà di giudicare è unica e solo le contingenze storiche accentuano ora l'aspetto politico ora quello più propriamente riflessivo o storico della stessa. [Testo dell'editore].
The author shows how the contrast, within Arendt's thought, between a "theory" of judgment regarding the political actor and a "theory" of judgment appealing to Kant's Critique of Judgment would be not only hermeneutical unfounded but also inconsistent from a theoretical point of view. The faculty of judgment is only one and the "political" and the "aesthetical" are only two distinct "aspects" of it. [Publisher's Text].
Forma parte de
Paradigmi : rivista di critica filosofica : XXXIV, 3, 2016-
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Información
Código DOI: 10.3280/PARA2016-003013
ISSN: 2035-357X
KEYWORDS
- Arendt, Estetica, Giudizio, Kant, Mondo, Politica
- Arendt, Aesthetics, Judgment, Kant, World, Politics