Il catalogo della quadreria del Convento di San Francesco d'Albaro : un'esperienza di lavoro
176 p. : ill.
Includes bibliographical references.
La presenza dei francescani in Genova risale al tempo stesso di Francesco d'Assisi. È tradizione infatti che il santo di Assisi abbia attraversato le nostre terre nel 1213 mentre era in viaggio verso la Spagna e il Marocco. È certa comunque una presenza stabile dei discepoli del santo di Assisi nella nostra città già nel 1226; più volte infatti si trova nominata la chiesa dei francescani in Genova. In Albaro, come noto, i frati giungono agli inizi del Trecento, provenienti dalla chiesa di S. Giuliano. Inizia così una lunga storia che non verrà mai più interrotta. Il convento di Albaro è una delle poche presenze francescane nel nord Italia che non subì soppressioni. La soppressione napoleonica fu particolarmente dannosa, causa di chiusura di molte belle chiese, alcune delle quali furono rase al suolo mentre i conventi vennero trasformati in depositi o ricoveri di cavalli. Le opere d'arte più insigni furono deportate, l'argenteria e altre preziose suppellettili depredate.
Albaro invece ebbe la fortuna di non subire questa triste sorte. È per questo motivo che il nostro convento può annoverare un consistente numero di tele, quadri, tavole, opere preziose di valenti pittori. Sfogliando questo catalogo, non si potrà non restare ammirati di fronte a tante opere alcune delle quali note, altre invece meno conosciute ma ugualmente patrimonio prezioso di artisti di questa nostra terra (dalla introduzione di padre Leopoldo Fior). La raccolta, che si snoda attraverso gli ambienti riservati alla vita quotidiana della comunità conventuale, comprende oltre cinquanta dipinti di soggetto sacro, provenienti in massima parte da donazioni di privati cittadini.
All'interno di un materiale estremamente eterogeneo, la quadreria copre un arco cronologico che va dal Quattrocento al pieno Ottocento: dalla tavola attribuita a Barnaba da Modena, agli esempi del primo Seicento genovese, con autori quali Bernardo Castello, Domenico Fiasella e Giovanni Andrea De Ferrari, fino a opere dell'Accademia ligure ottocentesca con interventi di Federico Peschiera e Santo Panario. Non mancano poi tele di notevole qualità tecnica come la nota Cena in Emmaus di Alessandro Magnasco, realizzata appositamente per decorare l'antico refettorio del convento, o il Gesù Bambino con san Francesco, santa Chiara d'Assisi e san Bonaventura, riferibile all'attività genovese di Giovanni Battista Paggi. Sono presenti anche copie di buona qualità di autori di grande rilevanza internazionale, da Guercino a Van Dyck ed altri Maestri. [Testo dell'editore]
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ISBN: 9788864059907
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