Percezione e trasformazione urbana nell'Abruzzo del Cinquecento : il caso dello Stato Farnesiano
21-42 p.
Nel Rinascimento la città diventa il riflesso della razionalità e dell'ordine, anche politico. Su scale diverse, a seconda dei singoli luoghi, è quanto accadde nei territori abruzzesi governati da Margherita d'Austria, figlia naturale di Carlo V. Ella si fece promotrice di una logica urbanistica molto chiara, finalizzata al controllo centralizzato e strumento attraverso il quale avviare un più ampio progetto statale che si rifaceva al mito del buon principe rinascimentale. Lo studio che proponiamo cercherà di ricostruire le intenzioni e gli interventi voluti dalla sovrana per riqualificare, dal punto di vista urbanistico, alcuni centri abruzzesi e la città dell'Aquila, di cui Margherita era gover- natrice. Grazie a questa analisi, è possibile osservare episodi rilevanti di trasferimento culturale in scenari che, per decentramento e contesto politico, potrebbero essere stati interamente orientati dal potere femminile, soprattutto se confrontati con i periodi trascorsi da Margherita nelle "sue" capitali
(L'Aquila, Cittaducale e Ortona). [Testo dell'editore]
During the Renaissance, the city became a reflection of rationality and order, including political order. On different scales, according to individual places, this is what happened in the Abruzzi territories ruled by Margaret of Austria, the natural daughter of Charles V. She became the promoter of a very clear urban logic, aimed at centralised control and a means through which to launch a broader state project that harked back to the myth of the good Renaissance prince. The study we propose will attempt to reconstruct the intentions and interventions desired by the sovereign to redevelop, from an urbanistic point of view, certain towns in Abruzzo and the city of L'Aquila, of which Margaret was Governor. Thanks to this analysis, it is possible to observe relevant episodes of cultural transfer in scenarios that, due to decentralisation and political context, could have been entirely oriented by female power, especially when compared to the periods spent by Margaret in 'her' capitals (L'Aquila, Cittaducale and
Ortona).[Publisher's text]
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ISSN: 1972-5523