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L'Italia liberale, la "diplomazia culturale", le scuole italiane all'estero

2023 - Franco Angeli

5-30 p.

  • Dall'età del colonialismo e del nazionalismo tutte le principali potenze europee iniziarono una competizione per promuovere la propria lingua nazionale nel quadro della gestione delle proprie "diplomazie culturali". Unita da poco tempo e con un profilo di potenza europea di medie dimensioni, l'Italia ebbe in età liberale una limitata capacità di utilizzare a livello internazionale la propria lingua italiana come strumento di politica estera. Il paese concentrò pertanto le proprie energie in politiche di promozione dell'italiano fra i milioni di migranti che avevano lasciato il paese fra Otto e Novecento, al fine di preservare la loro "italianità". Inoltre, per Roma la lingua italiana divenne un viatico per formare nelle scuole per indigeni in colonia una ristretta cerchia di nativi che risultassero funzionali agli interessi degli italiani in Africa.
  • Il saggio ricostruisce le politiche italiane di diplomazia culturale nell'età liberale (1861-1922), interessandosi soprattutto alla promozione della lingua italiana. La prima parte si concentra sulla competizione internazionale culturale fra i principali paesi europei. La seconda analizza il ruolo che l'Italia assegnò alle scuole italiane all'estero per i figli degli immigrati. La terza guarda alla lingua italiana insegnata nelle scuole per nativi in colonia. Infine, l'ultima parte studia la funzione dei libri di testo nell'istruzione sia dei figli degli immigrati sia dei giovani nativi nelle scuole per indigeni. [Testo dell'editore].
  • From the age of colonialism and nationalism, all major European countries competed for the promotion of their national languages in international politics. From the outbreak of World War I, European states centralized the management of their cultural diplomacies, namely the capacity to promote abroad national cul-ture at large. A medium-sized country, united only since 1861, Italy had limited international power, and was hardly able to make its national idiom a pivotal fo-reign policy instrument. Consequently, Italy's cultural diplomacy focused on fo-stering the Italian language among the millions of migrants who left the country between the late 19th and early 20th century, all to maintain and preserve their "Ita-lian character".
  • In addition, the Italian language was taught in special schools in Italy's colonies in Africa in order to train selected native children to serve Italian interests. The essay aims to reconstruct Italy's cultural diplomacy in the Liberal Age (1861-1922), with a focus on the promotion of the Italian language. First, it analyses international cultural competition in Europe and the promotion of natio-nal languages on behalf of foreign and colonial policies. Second, it considers the role Italy assigned to Italian schools abroad and concentrates on the function of the Italian language taught in schools for natives in Italy's colonies. Finally, the essay investigates the role of Italian textbooks in educating both migrant children and young natives instructed in Italian schools abroad. [Publisher's text].

Is part of

Mondo contemporaneo : rivista di storia : 1, 2023