Article
Digital Version
Download | Copy/paste | Printing

Sulle pratiche di individuazione spaziale nelle città italiane di antico regime : un tentativo di sintesi

2020 - Franco Angeli

P. 71-97

  • Il saggio è dedicato alle pratiche di individuazione spaziale di luoghi, immobili e persone in uso nelle città italiane prima dell'introduzione - a partire dal secolo dei Lumi - dei dispositivi rigorosi e sistematici che sono tutt'ora in vigore (numeri civici, segnaletica stradale, piante catastali ecc.). Erano pratiche poco formalizzate, che utilizzavano come punti di riferimento le circoscrizioni cittadine e una serie di emergenze urbane di vario genere (edifici pubblici, piazze, strade commerciali o artigianali, infrastrutture d'uso collettivo ecc.). Non si trattava quasi mai di sistemi univoci ed esaustivi, ma al contrario di espedienti che coesistevano con altri, cui si poteva ricorrere in maniera intercambiabile, a seconda dei diversi contesti in cui venivano usati.
  • Se c'era un elemento che li caratterizzava più generalmente, era la loro connotazione relazionale: nel senso che si imperniavano sulle relazioni che ogni elemento della topografia cittadina intratteneva con gli altri che gli erano più o meno vicini o contigui; ma anche perché il loro uso non era mai disgiunto dal contesto dei rapporti sociali che legavano fra loro i gruppi che si confrontavano sul palcoscenico urbano. Era appunto questo tessuto relazionale che rendeva poco necessaria per le autorità di governo una conoscenza puntuale e sistematica dell'intera superficie della città; molto più efficaci forme di reperimento negoziate di volta in volta con i corpi intermedi (vicinie, associazioni parrocchiali, corporazioni, confraternite) che mantennero a lungo un ruolo di primo piano in materia di controllo e gestione degli spazi urbani. [Testo dell'editore]
  • The paper addresses the practices of spatial identification of places, buildings and people in Italian cities before the introduction - during the XVIIIth century - of the rigorous and systematic devices still in use today (civic numbers, road signs, cadastral maps etc.). They were poorly formalized practices, setting as reference points districts and landmarks of various kinds (parishes, neighborhoods, public buildings, squares, commercial streets, collective facilities etc.). In other words, what distinguished them was their relational character: because they were anchored in the relationships that linked each element of the town topography to the others, more or less close to it; but also because their use was never separate from the context of the social relationships that bound together the groups competing on the urban stage.
  • It was precisely the presence of this connective fabric that made it unnecessary for sovereign and municipal authorities to control analytically the entire surface of the city: much more effective were locating systems negotiated on a case-by-case basis with the intermediate bodies (neighborhoods, associations, brotherhoods...) that maintained for a long time a pivotal role in the control and management of urban spaces. [Publisher's text]

Is part of

Storia urbana : rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna : 166, 2, 2020