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Ri-testimoniare la guerra dal basso : il nontutto delle immagini

2020 - Rubbettino

P. 127-143

  • Più teorici hanno riflettuto sul decadimento del “valore testimoniale” delle immagini, con particolare riferimento agli scenari di guerra contemporanei, e a dispetto dell'ampia copertura mediatica degli eventi bellici e della vasta diffusione di dispositivi audiovisuali. Mutuando un concetto centrale nella riflessione di Pietro Montani, si potrebbe dire che tali immagini si prestano sovente a una fruizione anestetizzata, che si produce di pari passo con una generale saturazione e ipertrofia visuale. L'articolo si propone di indagare i tentativi di certo cinema contemporaneo nel riattivare il valore testimoniale delle immagini su scenari di guerra recenti. Il saggio si concentra in particolare su due film: La strada dei Samouni, di Stefano Savona, riguardante una fase del conflitto tra 2008 e 2009 sulla Striscia di Gaza; Eau Argentée-Syrie Autoportrait, diretto da Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan.
  • Entrambi i lavori riscoprono la possibilità di testimoniare l'evento pur misurandosi con una “mancanza” di documenti visivi. Viene inoltre evidenziato come tali lavori si pongano in controtendenza rispetto alle forme discorsive e agli effetti delle immagini nella sfera dell'informazione, a un riduzionismo dell'evento alla sua pura esperienza mediale, la cui descrizione è effettuata sulla base delle analisi effettuate in proposito da Serge Daney e Marco Dinoi. [Testo dell'editore]
  • Many theorists have reflected on the decay of the “testimonial value” of images, in particular in the contemporary war scenario, despite widespread media coverage and the massive dissemination of media technologies. Taking a concept by Pietro Montani, we can say that these images are often suitable for anesthetized fruition, which occurs in parallel to saturation and visual hypertrophy. This essay intends to investigate attempts to restore the testimonial value of the image in a handful of contemporary films on of recent war events. This paper focuses mainly on two examples: Samouni's Road, by Stefano Savona (focusing on an episode of the 2008-09 Gaza War), and Eau Argentée - Syrie Autoportrait, by Ossama Mohammed and Wiam Simav Bedirxan: both films uncover the possibility of witnessing even from a “lack” of visual documents.
  • This is antithetical to the discursive forms and effects of the images of information, and to their reduction of an event to a mere mediatic experience, a process described here with reference to the reflections of several theorists, from Serge Daney to Marco Dinoi. [Publisher's text]

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Cinema e storia : rivista annuale di studi interdisciplinari : IX, 2020